Torre del Greco. Doveva essere il sindaco della svolta, il leader di una carovana – messa in piedi grazie ai fuoriusciti dall’ex maggioranza guidata da Ciro Borriello – pronta a riportare il «buongoverno» a Torre del Greco. Invece, fino a oggi, il nuovo «pilota» della macchina comunale non è riuscito neanche a inserire la chiave nel quadro di accensione. è decisamente disastroso il bilancio dei primi cento giorni di Giovanni Palomba a palazzo Baronale: cento giorni da incubo, capaci di scacciare l’entusiasmo scatenato dalla vittoria al ballottaggio del 24 giugno contro Luigi Mele e di riportare alla memoria i fantasmi della falsa partenza di Gennaro Malinconico. Perché, in effetti, le analogie tra il mobiliere di via monsignore Felice Romano appoggiato alla malconcia stampella del Pd e l’avvocato penalista tirato fuori dal cilindro dall’Udc durante la primavera del 2012 sono molteplici: a partire dalla pesante eredità raccolta dall’ex leader del centrodestra per finire all’eccessiva «prudenza» nel prendere qualsiasi iniziativa. Con conseguente paralisi delle attività politiche e gestionali.
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