Fin dalla sua prima apparizione sulla scena, alla fine del 2011, la serie Galaxy Note di Samsung è stata sempre destinata a soddisfare le esigenze di utenti professionali. È stata la prima a offrire un grande schermo – quando i phablet erano di là da venire. È stata la prima con multiwindow per consentire l’esecuzione di due app affiancate. È stata la prima con uno schermo curvo sui bordi. Ma soprattutto è stata la prima ad offrire un pennino estraibile per prendere appunti in maniera semplice ed immediata.
Ed è proprio la S-Pen, che ora può fungere anche da telecomando, una delle principali novità presenti nel Galaxy Note 9, che, rispetto al suo predecessore, mostra indubbi miglioramenti ma nessuna innovazione sostanziale.
Oltre a S-Pen, che, dotata di connettività Bluetooth, può essere utilizzata per scattare selfie, fare presentazioni, saltare brani musicali e altro ancora, abbiamo una batteria da 4.000 mAh, che rappresenta un importante passo avanti, in termini di autonomia, rispetto alla 3.300 mAh del Note 8. Grazie all’IA (Intelligenza Artificiale) la doppia fotocamera posteriore può riconoscere automaticamente più di 20 diversi tipi di scene (cibo, piante, ecc.) e regolare le impostazioni per ottenere lo scatto migliore.
Non c’è più bisogno di una dock per trasformare il Note in un mini PC, modalità DeX, ma basta solo un cavo USB Tipo-C / HDMI. Per prevenire il surriscaldamento è stato introdotto un sistema di raffreddamento dedicato (Water Carbon Cooling System), che sfrutta le proprietà dell’acqua e della fibra di carbonio per dissipare il caldo in eccesso.
Da un punto di vista estetico è davvero difficile distinguere il Note 8 dal Note 9 a colpo d’occhio. Il design è rimasto praticamente invariato, ad eccezione di una piccola concessione cromatica data dall’introduzione di due tonalità vivaci, Ocean Blue e Lavender Purple, che si aggiungono al serioso Midnight Black. Per quanto riguarda i materiali, vetro, leggermente curvo sui lati lunghi, sia per la protezione del display che per la superfice posteriore, alluminio per la cornice laterale rifinita con verniciatura opaca. Presente la certificazione IP68 (resistenza in acqua fino a 3 metri e per un massimo di un’ora).
Restando nel campo dei confronti con il precedente modello, saggia la decisione di spostare il sensore di impronte digitali sotto la doppia fotocamera, in una posizione più agevole da raggiungere per chi ha le mani piccole, mettendo in conto che il retro del nuovo telefono si sporca facilmente.
Dimensioni (162 x 76.3 x 8.6 mm) e peso (201 g) sono importati ma è lo scotto da pagare per avere un display da 6,4 pollici con aspect ratio 18.5:9, il più grande schermo mai montato da Samsung su un dispositivo Note e, in assoluto, uno dei migliori in circolazione. È un eccellente Super AMOLED con risoluzione quadHD (1440 x 2960 pixel) e risoluzione 516 ppi, che offre neri profondi e colori ricchi. Ottima la luminosità (604 nit) che lo rende ben leggibile anche quando è esposto alla luce solare diretta.
Ritornando a parlare della S-Pen, con una lunga pressione del pulsante dello stilo si può aprire qualsiasi app scelta nelle impostazioni S Pen Remote così come è possibile assegnare azioni a un singolo clic e doppio clic del pulsante se l’app è compatibile con la S Pen. Per ora sono poche, ma ci aspettiamo che in futuro in tante aggiungano questo supporto. Durante la nostra prova ci siamo ritrovati a utilizzare la S Pen principalmente come telecomando per la fotocamera, perché premere l’otturatore quando si scatta un selfie è sempre un problema ma lo è ancor di più con un telefono grande come il Note 9. Ovviamente la S-Pen continua ad offrire le stesse funzionalità della versione presente nel Note 8, compresa la possibilità di scrivere note mentre lo schermo è spento, tradurre le lingue evidenziando il testo e trasformare le note in GIF animate con lo strumento Live Message.
La fotocamera posteriore da 12 megapixel a doppia ottica, la stessa presente anche nel Galaxy S9 +, consente di scattare stupendi ritratti con sfondo sfocato con la modalità Live Focus. Dispone inoltre di zoom ottico 2X e di doppio diaframma, con passaggio automatico da f/1.5 a f/2.4 a seconda delle condizioni di luminosità dell’ambiente in cui si scatta, per scatti spettacolari anche in notturna. Quello che fa davvero la differenza è però l’intelligenza artificiale che è stata aggiunta al software della fotocamera. Scene Optimizer riconosce 20 scene, tra cui neve, tramonti, spiagge e soggetti retroilluminati, e regola contrasto, luminosità, saturazione, bilanciamento del bianco ed altre impostazioni che andrebbero configurate manualmente. Si può comunque disattivare se si è dei professionisti della foto o nei rari casi in cui l’ottimizzatore “prende una svista” e non riesce a fare il suo lavoro. La fotocamera frontale è da 8 megapixel. Per quanto riguarda i video si possono registrare ad una risoluzione massima di 4K con framerate di 60 fps. Davvero notevole il super slow motion a 720p e 960fps.
Il Galaxy Note 9 ha un processore Exynos 9810, una CPU Octa-Core (2.7 GHz + 1.7 GHz), a cui Samsung affianca 6 GB di RAM nella configurazione standard del telefono, che offre anche 128 GB di spazio di archiviazione. In alternativa si può optare per la versione con 8 GB di RAM e ben 512 GB di spazio di archiviazione, da noi provata per questa recensione. In entrambi i casi la scheda grafica è una Mali G72 MP18 e si può aggiungere una microSD (fino a 1 TB) per aumentare lo spazio di archiviazione. Le prestazioni sono ottime, le applicazioni, anche quelle più pesanti, si aprono istantaneamente e girano in modo fluido. Impeccabili le prestazioni grafiche anche con i giochi più impegnativi.
Buona la gestione del dual sim (dual standby) con possibilità di trasferimento automatico tra le SIM. La connettività è garantita da 4G LTE (D:1200 Mbps, U:150 Mbps), Wi-Fi (802.11 a,b, g, n, ac, dual-band) e Bluetooth 5.0. Per la navigazione stradale presenti A-GPS/GLONASS/BeiDou/Galileo.
Grazie alla batteria da 4000 mAh si riesce a coprire senza problemi una giornata di uso intenso, arrivando a sera tardi senza patemi d’animo. Con un utilizzo normale, restare un giorno e mezzo senza ricaricare non è utopia. Con il caricatore veloce presente in confezione la batteria di Note 9 si carica completamente in circa 90 minuti. È supportata la ricarica wireless.
Il sistema operativo è Android nella versione 8.1.0 Oreo ed interfaccia utente Samsung Experience. L’assistente vocale Bixby per ora non parla italiano ma si vocifera che lo farà entro fine anno.
La versione da 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna costa a listino 1029 euro, quella da 8 GB di RAM e 512 GB costa invece 1279 euro. On line attualmente si può comprare con prezzi a partire da 730 euro. Il Galaxy Note 9 si può prendere anche con la formula Samsung Smart Rent con un anticipo di 99 euro e 24 rate da 44,90 euro (per la versione da 512 GB) e 35,90 euro (per la versione da 128 GB) con copertura contro danni e furto inclusa.
Gennaro Annunziata