Il sospetto è che qualche video si stato fatto girare nelle chat, magari sia stato inviato a un amico e quindi finito fuori controllo. Un’ipotesi sulla quale gli investigatori vogliono vederci chiaro. Prosegue su questo filone l’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata nei confronti di un ex arbitro di Castellammare di Stabia, accusato di riprendere negli spogliatoi le giovani colleghe che accompagnava sui campi di calcio. Accertamenti che stanno svolgendo gli agenti del commissariato di polizia stabiese, agli ordini del primo dirigente Vincenzo Gioia, che hanno sequestrato il cellulare della giacchetta nera alla quale la Figc ha già ritirato la tessera arbitrale, dopo la sentenza di primo grado della giustizia sportiva. Un provvedimento pesantissimo contro il quale, non è da escludere, l’ex arbitro potrebbe presentare ricorso. Nel corso del processo sportivo è stata proprio una delle cinque ragazze a raccontare di aver scoperto il telefonino lasciato acceso con la funzione di videoregistrazione attiva, mentre era nello spogliatoio. Secondo la sua tesi l’ex arbitro che l’aveva accompagnata al campo, l’aveva fatto di proposito. La sua denuncia, d’altronde, aveva spronato altre quattro ragazze a raccontare le molestie subite dalla stessa persona. Le donne – tutte tra i 18 e i 20 anni – hanno riferito di essere state inizialmente timorose a denunciare l’accaduto perché in una situazione d’insubordinazione rispetto a un loro superiore.
Castellammare, CRONACA
10 novembre 2018
Castellammare. Arbitro filmava ragazze nude, caccia ai files nelle chat hot