Torre del Greco. Emergenza rifiuti all’ombra del Vesuvio, prende il via la rivoluzione «salva-Gema». Entra in vigore oggi l’ordinanza firmata dal sindaco Giovanni Palomba con cui è stato letteralmente stravolto il piano industriale alla base della gara d’appalto aggiudicata al colosso della Nu con sede a Pagani. Un consorzio con la valigia – già firmata la revoca dell’incarico, con obbligo di assicurare i servizi di igiene urbana fino a marzo del 2019 – ma ora chiamato a portare avanti l’antipasto di sistema «porta a porta» promosso dalla nuova squadra di governo cittadino. Già oggi, infatti, i contribuenti – a cui non sarà ritoccata al ribasso la tassa Nu, a dispetto dei «correttivi» tutti a svantaggio della collettività – potranno gettare solo particolari tipi di rifiuti e solo in determinate ore della giornata. Con buona pace del «deposito H24» voluto dalla precedente amministrazione con risultati apprezzabili – la percentuale di differenziata era superiore al 50% – fino a luglio del 2017, quando il consorzio Gema prese il posto dei Fratelli Balsamo.
Solo informazione social
In attesa di fare piena luce sulla legittimità dell’ordinanza firmata dal sindaco Giovanni Palomba, esplode la polemica sulla «pubblicizzazione» dei nuovi orari e modalità di deposito dei sacchetti. Complice l’approssimazione dell’attuale amministrazione comunale – diventata un tratto distintivo dei primi cinque mesi di governo cittadino della carovana del buongoverno – il prospetto informativo con giorni e tipologia di rifiuti è stato diffuso solo attraverso i social o il tam tam via whatsapp. Una scelta capace di alimentare polemiche e proteste, perché la preoccupazione del mancato arrivo del «messaggio» a certe fette di popolazione e agli anziani resta alto: «Mia madre ha superato i 70 anni, non è iscritta a Facebook e usa il cellulare solo per telefonare – il commento di una internauta alla foto con il calendario della differenziata pubblicato in rete da un esponente di maggioranza – Ora rischia di prendere una multa perché non è stata adeguatamente informata. Non c’è un manifesto per strada, così ci rimettono sempre e solo i cittadini».
Le discariche a cielo aperto
E mentre divampa la protesta social, restano le criticità igienico-sanitarie. Mentre gli eco-punti sono stati sostanzialmente ripuliti, le strade – in particolare alcune arterie di periferia – restano in condizioni pietose. «Siamo invasi da mosche e topi – la protesta, accompagnata da una serie di foto-shock, postata sulla bacheca del sindaco Giovanni Palomba – Da tre settimane nessuno raccoglie l’immondizia in via Lamaria». Ma oggi è un altro giorno, il giorno del debutto dell’ordinanza «salva-Gema».