POMIGLIANO D’ARCO – C’è la consegna del silenzio tra gli attivisti del M5S di Pomigliano d’Arco, che da lunedì rifiutano contatti con i giornalisti, chiusi in un silenzio rispettoso “della delicatezza della vicenda”. ”Non cela sentiamo – spiegano – siamo convinti della buona fede diAntonio, il papà di Luigi. Ma non siamo noi che dobbiamo parlare. Lo faranno i diretti interessati quando se la sentiranno”. Telefoni muti o poche parole dai consiglieri comunali pentastellati, che si trincerano dietro un secco ‘no comment’,così come in strada, dove sono pochi i cittadini che decidono di rispondere ai giornalisti in cerca di testimonianze. Scatenato, invece, il popolo del web sui social network, con chi accusa i giornalisti, chi il manovale “risvegliatosi dopo 9anni”, e chi ora vorrebbe fare le pulci a Salvatore Pizzo,l’operaio primo accusatore di Di Maio senior. “Chiediamogli dove lavora adesso – scrivono alcuni sulle varie pagine Fb collegate ai supporter del M5s di Pomigliano – e vediamo se paga le tasse, se il suo attuale datore di lavoro lo ha messo in regola. Ma soprattutto chiediamogli perchè solo adesso e non nove anni fa”. Poco accetti i commenti di chi vorrebbe criticare l’accaduto, subito tacciati di “essere sicuramente pro-Berlusconi o pro-Renzi”. Insulti, illazioni e quant’altro, invece, nei commenti ad alcuni post messi sulla propria pagina proprio da Pizzo, che,però, ha scelto di non rispondere a nessuno dei suoi accusatori.”Quanto ti hanno pagato?”, chiede qualcuno, mentre altri scrivono di volerlo seguire per verificare se adesso è in regola.
politica
28 novembre 2018
Bocche cucite tra gli attivisti del M5S, sul web popolo scatenato. Consegna del silenzio a Pomigliano D’Arco