Torna Francesco Di Bella e lo fa con un titolo che è tutto un programma: si chiama infatti ‘O Diavolo il suo secondo album da solista che sarà presentato mercoledì prossimo 12 dicembre al teatro Sannazaro di Napoli. Tutto un programma perché Di Bella non è un “diavolo” (nell’accezione mefistofelica del termine) ma un artista elegante, amato, schivo e per nulla legato ai frantoi tritatutto del music business napoletano. E’ un demone buono (chiedo scusa, mi spiego meglio), nel senso che in un paese come l’Italia affollato da diavoli cattivi con le unghia caprine e i denti insanguinati, non è certo l’autore di canzoni memorabili come Canzone Doce e Accireme a meritarsi la caduta degli inferi. Si parla d’altro, insomma. Il diavolo di Di Bella è metaforico e ce lo racconta lui stesso: “La parola deriva dall’originaria parola greca Διάβολος (diábolos) che include tra i suoi significati innanzitutto quello di colui che divide. E in effetti non c’è figura nella storia che divida di più di quella del diavolo; ora spauracchio e capro espiatorio delle malefatte umane, ora fonte di piaceri proibiti e carnali – spiega Di Bella – Il diavolo è probabilmente l’immagine che meglio descrive questa nostra epoca pazza e confusa, fatta di estrema sensualità e al contempo di estremo nichilismo: sensualità intesa come godimento dei piaceri della terra, del cibo, dell’amore, della musica, del vino o dell’arte; nichilismo inteso come rinuncia a qualsiasi valore e responsabilità, in nome del solo piacere”. Quasi 47 anni (o giù di lì), un migliaio e passa di live concert in tutta Italia, una decina di lp alle spalle, Di Bella mantiene salda la freschezza e la lucidità dei suoi progetti musicali insieme al chitarrista Alfonso Bruno dei Songs For Ulan, grande santone del rock nazionale e suo “angelo” custode dai tempi di Ballads Cafè. A partire dalle ore 21, al teatro di via Chiaia 157, le canzoni di ‘O Diavolo saranno eseguite dal vivo di fronte al suo fedele pubblico (ingresso 12 + d.d.p.). Sarà l’occasione giusta per presentare, tra l’altro, i nuovi componenti della band: Salvatore Rainone alla batteria e Roberto Porzio alle tastiere. In scaletta anche i vecchi brani, tratti da “Ballads Café” del 2014 e “Nuova Gianturco” del 2016, che avranno una veste diversa. Prodotto da Andrea Pesce, il disco gode delle collaborazioni (tra i tanti muiscisti presenti) di Alessandro Innaro, Roberto Dellera (Afterhours) Cristiano de Fabritiis, Sebastiano Forte, Houcine Ataa, Valerio Vigliar, Roberto Izzo, Angelo Maria Santisi, Claudio Mosconi, Angelo Elle. L’album è prodotto da Andrea Pesce, Alessandro Innaro e Cristiano de Fabritiis,
Rocco Traisci