Un fascicolo zeppo di atti. Si parte da una delibera di giunta del 2014 fino al contratto per il comodato d’uso siglato il 17 marzo del 2017 per arrivare alla progettazione dell’opera che portava la firma del responsabile dell’epoca, il tecnico Giacomo Cuccurullo, che ha perso la vita nel crollo della palazzina sulla Rampa Nunziante. Ma anche tutte le delibere di consiglio comunale, le delibere di giunta, tutti atti prodotti per anni dall’ex governo guidato dal Giosuè Starita fino ad arrivare alla documentazione ereditata e prodotta poi con il nuovo sindaco Vincenzo Ascione. C’è di tutto in quel plico che hanno riempito, ieri mattina, gli uomini della Guardia di Finanza di Torre Annunziata. Gli uomini – coordinati dal colonnello Agostino Tortora – hanno fatto irruzione nel Municipio di Torre Annunziata pretendendo una serie di atti. Tutto scaturisce da un procedimento aperto dalla Procura di Torre Annunziata:. E’ stato aperto a febbraio del 2018 quando nella sede del palazzo di giustizia è stata presentata una denuncia dettagliata nei confronti di ex amministratori invitando magistrati e forze dell’ordine a fare luce sul maxi progetto che prevede la riqualificazione delle arcate borboniche. La denuncia convince così i vertici dello Stato a vederci chiaro e concede il via libera, attraverso una delega di indagine, ai finanzieri di fare spulciare tutti gli atti. Ieri mattina il primo accesso agli atti. Due ufficiali della giudiziaria piombano nell’ufficio comunale e dettano al funzionario di turno i numeri dei procedimenti amministrativi da tirare fuori. Atto per atto, documento per documento, in pochi minuti dalla stampante spuntano decine di fogli. Il plico si riempie di documenti che arrivano fino al 2014. Delibere del 2015 attraverso le quali venivano approvati progetti e protocolli d’intesa con Rfi, ma anche richiesta di finanziamenti, delibere di indirizzo, verbali di conferenze di servizi e relazioni tecniche. Documenti contabili e richieste, insomma un papocchio di carte sulle quali saranno ora le fiamme gialle a puntare la lente di ingrandimento. Tre anni di attività amministrativa che ruota intorno al progetto battezzato del cambiamento, diventato il cavallo di battaglia durante la campagna elettorale. A tagliare infatti il nastro dell’inizio dei lavori su proprio l’ex sindaco Giosuè Starita, e tutti gli atti portano infatti la sua firma, oltre quella dei funzionari di Rfi e dei tecnici responsabili del procedimento. Nel mirino una sola delibera di novembre 2017 che interessa però il progetto di indirizzo per la riqualificazione dell’ex area Ecoittica, lavori però non ancora realizzati. Intanto però i lavori procedono e prende forma, seppur lentamente il progetto di riqualificazione delle arcate storiche tra polemiche e veleni. Nel mirino infatti sembra finita anche la colata di cemento che sta interessando le facciate esterne e sulle quali da mesi decine di rappresentanti della città stanno cercando di accendere i riflettori, tra i quali l’ex assessore Antonio Irlando che nei giorni scorsi aveva annunciato l’invio di una denuncia al Ministero dei Beni culturali per cercare di fermare lo scempio artistico. Ma per ora la grana sulla arcate resta e se ci sono ombre ed anomalie sull’intero procedimento saranno ora i finanzieri a dare una risposta.
Giovanna SALVATI