CASTELLAMMARE DI STABIA – E’ indignato il sindaco di Castellammare di Stabia, Gaetano Cimmino, per il violento messaggio che la camorra ha inviato ai “pentiti” minacciati di morte su uno striscione bruciato insieme a un manichino in cima a un grande falò. “Rispettare le tradizioni non significa inneggiare alla violenza e alla criminalità organizzata. Tutto ciò è intollerabile – scrive in una nota – Pochi imbecilli non possono certo rovinare l’immagine di una festa di tutta la città. Quella del manichino non è Castellammare, quella dei falò illegali non è Stabia”. ”L’immagine del manichino sulla catasta è terribile ed il suo significato mette i brividi. Rabbrividisco e inorridisco non solo davanti agli autori di quel gesto frutto di una mentalità retrograda, vile, ignorante, da annientare con ogni mezzo a nostra disposizione, ma soprattutto davanti a quei cittadini che sono rimasti immobili. Sono certo che quanto prima gli artefici di quella idiozia verranno identificati. È ora di dire basta”, avverte. L’incendio di cataste di legna nei quartieri durante la notte di vigilia della festa dell’Immacolata risale ad antiche tradizioni che le ultime tre amministrazioni cittadine stanno cercando di valorizzare nell’ambito della legalità. ”Una città con tanta voglia di riscattarsi, di scendere in piazza – ha continuato Cimmino – Migliaia di persone ieri sera si sono riversate sul lungomare dove abbiamo celebrato le tradizioni, portato in processione la Madonna e festeggiato assieme fino all’accensione dei falò dopo il concerto di Enzo Avitabile. L’Immacolata è la festa della città’’. ”La mia amministrazione non accetta nessuna sfida alle istituzioni – conclude il sindaco – Sono in contatto con le forze dell’ordine, chiederò quanto prima un confronto con tutti i soggetti interessati all’ordine e alla sicurezza del territorio e compulserò la Prefettura affinché vengano prese tutte le misure necessarie al completo ripristino della legalità in ogni zona della città”.
Scafarto, gesto schifoso. Ignorata la richiesta di un Comitato per l’ordine in Prefettura
”L’evento increscioso che si è verificato durante la notte dell’Immacolata non può restare impunito. E dinanzi a questa schifosa circostanza è necessario confrontarsi anche con le opposizioni per portare la lotta direttamente al cuore del nemico, che è la camorra”. Gianpaolo Scafarto – maggiore dei carabinieri che ha indagato sul caso Consip, finito sotto inchiesta a Roma per falso e rivelazione del segreto d’ufficio e depistaggio ed oggi assessore alla Legalità e alla Sicurezza del Comune di Castellammare di Stabia – commenta così le minacce di morte rivolte ai pentiti. ”Abbiamo chiesto alla Prefettura di convocare un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, perché siamo consapevoli che questa giornata di festa rappresentava anche per molti un’occasione per sfidare le istituzioni. Purtroppo il nostro appello è stato ignorato. I responsabili vanno individuati e consegnati alla giustizia. Da lunedì sarò presente tutti i giorni al Circolo della Legalità per sostenere e supportare i cittadini che intendono denunciare atti illeciti e confrontarsi con me”, aggiunge.