POMPEI – “Per la prima volta si torna a scavare a Pompei dopo tanti anni. In passato si è avuto un approccio troppo timido sulla ricerca. Stiamo scavando in un’area pericolosissima, dove si sono creati crolli nel passato.Siamo intervenuti per arretrare questo fronte, rendendolo più dolce e sono emerse queste meraviglie valorizzate dalle tecnologie. E’ importante documentare tutto in modo che anche le prossime generazioni abbiano una valida documentazione su questo patrimonio immenso. Da scavare c’è un’area enorme, un terzo della città antica, 22 ettari in tutto. C’è tanto materiale perle generazioni future”. Lo ha detto il direttore del parco archeologico, Massimo Osanna, intervenendo alla presentazione del libro Photoansa al Maxxi di Roma. “Andiamo avanti con i fondi europei, grazie a collaboratori validi siamo riusciti a spendere queste risorse bene e in fretta- ha aggiunto -. Abbiamo riaperto aree chiuse dal terremoto dell’ ’80. Nel bilancio del 2019 ci sono fondi per mettere insicurezza queste aree nuove, che contiamo di riapre tra la fine dell’anno prossimo e l’inizio del successivo”.
Pompei
10 dicembre 2018
Osanna, ancora 22 ettari da scavare a Pompei