«Mi disse che aveva le prove per sputtanarla. Io rimasi molto meravigliata». Perché? «Conoscendola non immaginavo che potesse condividere tali generi di fotografie». La polizia giudiziaria sta indagando sul presunto stupro avvenuto la sera del 12 novembre 2016 nel ristorante “I Giardini di Tasso” di via Pietà. E pochi giorni dopo la denuncia decide di convocare un’amica di Laura (nome di fantasia per tutelare la privacy). Si tratta di una testimonianza chiave. La ragazza svela agli investigatori che aveva saputo delle fotografie in cui la vittima è nuda, all’interno del locale. A mostrargliele, stando al racconto, è Chiara Esposito, la ventitreenne di Sorrento arrestata martedì scorso e ritenuta la complice di Mario Pepe, 56 anni e residente a Meta, il titolare del ristorante anche lui finito in carcere con le accuse di violenza sessuale aggravata e somministrazione di Ghb – la tristemente famosa “droga dello stupro” – nei confronti di Laura.
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