A chiamare le forze dell’ordine è stata quella ragazza, trovata in una maschera di sangue dai carabinieri della stazione di Terzigno. Era sfuggita per qualche minuto alle grinfie di quel mostro, pochi attimi per chiedere aiuto ai militari. «Aiuto, mi sta ammazzando di botte», ha chiesto Lucia (nome di fantasia, ndr) in lacrime. L’intervento da parte delle forze dell’ordine è stato repentino, i militari dell’Arma hanno fatto irruzione all’interno di quel piccolo appartamento nel cuore della città vesuviana e stretto le manette ai polsi di un 48enne, accusato di maltrattamenti in famiglia. Quando le forze dell’ordine hanno aperto la porta di quell’abitazione lo hanno scoperto che stava ancora picchiando la convivente – di 25 anni più giovane di lui – che con un braccio provava a parare i colpi di quell’uomo violento. L’uomo è stato bloccato e arrestato (poi ristretto ai domiciliari a casa della sorella), mentre quella 23enne è stata ricoverata in ospedale. I medici le hanno riscontrato trauma contusivo alla regione frontale ed escoriazioni multiple giudicati guaribili in 5 giorni. Dopo essere stata soccorsa la donna ha spiegato che quello non era il primo episodio. «Le violenze vanno avanti da mesi», ha spiegato la giovane in lacrime agli uomini in divisa.
CRONACA, Vesuviani
27 dicembre 2018
Terzigno. Rompe la testa alla fidanzata, l’inferno di Natale di Lucia