Sono passati 90 anni da quando nel 1928 a Schaumburg, un sobborgo di Chicago, i fratelli Paul e Joseph Galvin fondarono la Motorola, l’azienda che nel 1973 è passata alla storia come produttrice del primo telefono cellulare portatile. Dopo essere stata uno dei principali player del settore mobile (nel 2007 deteneva una quota di mercato di oltre il 20% a livello mondiale), l’azienda ha subito un brusco ridimensionamento con l’avvento degli smartphone. Entrata in crisi, è passata di mano per due volte (nel 2011 a Google, nel 2014 alla cinese Lenovo) e solo quest’anno è tornata in positivo grazie a netti miglioramenti sia in termini di volumi di vendita che di profitti. Per continuare il trend di crescita, Motorola, oltre che affidarsi a prodotti innovativi di fascia alta (famiglia Moto Z con i Moto Mods), intende ritagliarsi un ruolo da protagonista nella fascia medio-bassa, quella che, nei prossimi anni, a detta degli analisti, attrarrà il maggior numero di acquirenti.
Prova ne è il Motorola One, il primo smartphone della casa alata ad avere il notch, la famigerata tacca sullo schermo, e ad aderire al programma Android One, che garantisce aggiornamenti del sistema operativo e patch di sicurezza nei tre anni successivi alla data di lancio.
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Nella confezione di vendita, bianca e viola, oltre il telefono, sono presenti manualistica e garanzia, un cavo USB-USB Type C, il caricabatterie da 5V/3A, e una graffetta metallica per aprire il vano SIM/microSD.
La scocca unibody è assemblata con cura artigianale utilizzando vetro Corning Gorilla 2.5D su fronte e retro, e metallo sul bordo laterale. Piacevole al tocco e bello a vedersi, soprattutto nella versione black ceramic (la bianca non è ancora disponibile in Italia), ha un design elegante, caratterizzato da linee morbide con bordi stretti e curvi, e una notevole somiglianza, a nostro avviso voluta, con gli X della mela morsicata, soprattutto frontalmente. Ottime l’ergonomia e l’usabilità con una sola mano, favorite da dimensioni (149.9 x 72.2 x 7.9 mm) piuttosto contenute, rispetto agli standard attuali, e ad un peso (162 grammi) non eccessivo. La resistenza all’acqua è assicurata dallo speciale trattamento P2i.
Lungo il bordo laterale, a destra, sono presenti il bilanciere del volume e il tasto di accensione, a sinistra, il carrellino estraibile, che può alloggiare contemporaneamente due SIM telefoniche in formato nano, e una memoria microSD (massimo 256 GB). In alto c’è il jack audio da 3.5 mm ed il microfono per la soppressione del rumore ambientale, in basso il microfono principale, la porta USB Type C e lo speaker di sistema mono, di potenza non elevata, povero di bassi ma con alti e medi di discreta qualità. A proposito di audio, da segnalare la presenza dell’equalizzatore Dolby Audio che migliora la riproduzione in cuffia
Sulla faccia posteriore, al centro, in basso il logo Android one; più sopra, in posizione facilmente raggiungibile dal dito indice, “mimetizzato” dal simbolo alato, il lettore circolare di impronte digitali, preciso e rapido nello sblocco; in alto a sinistra, disposti a semaforo, le due ottiche circolari, leggermente sporgenti, e, tra di esse, il flash led della fotocamera principale.
La faccia anteriore, con un rapporto screen to body dell’80.52, è occupata quasi del tutto dallo schermo formato Max Vision (19:9) ad eccezione, in basso, di una sottile striscia nera con al centro il logo Motorola, e, in alto, di un abbondante notch dove sono integrati capsula auricolare, fotocamera anteriore con flash led, sensori di prossimità e di luminosità. Il parco sensori è completato da accelerometro, magnetometro e giroscopio. Non essendoci pulsanti fisici o capacitivi, i tre tasti funzione Android (Applicazioni recenti, Home, Indietro) sono virtuali, posti in una barra di navigazione. In alternativa ai tre tasti si può sostituire un tasto unico utilizzabile mediante gesture.
Il display è un 5.9 pollici, tecnologia LCD IPS LTPS con risoluzione HD+ (1520×720 pixel) e densità di 287 ppi. Non è un pannello di qualità elevatissima ma è nitido e luminoso, anche sotto la luce diretta del sole, e offre una discreta calibrazione dei colori. Attivando la modalità schermo notturno, viene automaticamente ridotta, nella fascia oraria scelta (es. dalle 22 alle 7), l’emissione di luce blu e vengono utilizzati toni più caldi e naturali che predispongono il nostro organismo al sonno.
In mancanza di un led di notifica, attivando la funzione Moto Display, quando si solleva il device, orario, data e notifiche vengono visualizzati sullo schermo spento, usando solo i pixel necessari.
Il processore on board è il non recentissimo Qualcomm Snapdragon 625, un octa-core (ARM Cortex-A53), operante alla frequenza massima di 2,0 GHz, affiancato da una GPU Adreno 505, 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna. Grazie anche all’ottimizzazione lato software, la dotazione hardware, nel corso della nostra prova, ha sempre offerto grande velocità, reattività e fluidità nell’utilizzo di app (mail, messaggistica, social), nella navigazione web e nella fruizione di contenuti multimediali. Qualche rallentamento solo nel gaming più “spinto”. Anche con carichi di lavoro importanti, non si sono mai registrati aumenti di temperatura anomali sulla superficie posteriore del telefono.
La batteria da 3.000 mAh non removibile consente di arrivare in fondo ad una giornata di utilizzo intenso senza eccessivi patemi. In caso di necessità, grazie alla tecnologia Turbopower è possibile ottenere fino a 6 ore di autonomia con soli 20 minuti di ricarica.
Efficiente e semplice la gestione delle due SIM, ottima la qualità delle chiamate telefoniche, merito dei 2 microfoni integrati e di una buona capsula auricolare. La connettività è garantita da 4G LTE con velocità in download fino a 150 Mbit/s, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac (2.4/5 GHz), Bluetooth 4.2 EDR + BLE e NFC con supporto a Google Pay per i micropagamenti via smartphone. Per la navigazione turn-by-turn, sono supportati i servizi di geolocalizzazione GPS, AGPS, GLONASS, Galileo. Presente anche la Radio FM con RDS.
Una delle due fotocamere posteriori è da 13 MP con apertura focale f2.0, l’altra da 2 MP con apertura focale f2.4 viene utilizzata unicamente per verificare la profondità degli elementi ed ottenere un convincente effetto sfocatura sfondo nella modalità ritratto. Veloce la messa a fuoco automatica a rilevamento di fase (PDAF), il flash LED singolo ha la funzione CCT (Color Correlated Temperature). Buona la qualità degli scatti ottenuti soprattutto in condizioni favorevoli di luminosità ambientale ma il telefono si difende bene anche con meno luce grazie a HDR+. L’interfaccia fotografica è intuitiva ed offre numerose modalità di scatto: manuale, panoramica, cinemagrafia (crea gif animate), colore campione (tutto in bianco e nero, tranne un colore selezionato prima dello scatto).
Attraverso la camera è possibile fare la scansione di codici a barre e QR e, grazie a Google Lens integrato, riconoscere oggetti, luoghi o testi inquadrati. Discreti i video che possono essere registrati con risoluzione massima 4K a 30fps con possibilità di stabilizzazione digitale (solo fino al FHD a 60fps) e di utilizzo delle modalità Rallentatore, Time Lapse e Youtube Live. Ottimi i selfie ottenibili con la fotocamera frontale da 8 MP con apertura focale f2.2, che è dotata di flash singolo ed ha le stesse modalità di scatto di quella principale con in più selfie di gruppo e bellezza viso. Gira video con risoluzione massima 1080p a30 fps.
Punto di forza di questo smartphone è la parte software con il sistema operativo sempre aggiornato (da qualche settimana è arrivato Android 9 Pie), e un’interfaccia utente stock per un’esperienza fluida ed essenziale. Poche e utili le funzioni aggiunte dal produttore come le Moto Actions (doppio martello per la torcia, doppia rotazione per lo scatto rapido).
Con un prezzo consigliato al pubblico di 299,99 euro, Motorola One, attualmente acquistabile su Amazon a 209 euro, è destinato a diventare un best buy se, come è prevedibile, scenderà a breve sotto i 200 euro.
Gennaro Annunziata