Inutile negarlo, negli ultimi 10 anni, lo smartphone ha cambiato le nostre vite ed è diventato compagno insostituibile delle nostre giornate, quasi un’estensione del nostro corpo. Lo usiamo di continuo, qualcuno ha calcolato che lo facciamo fino a 4 ore complessive non consecutive ogni 24. Oltre che, ovviamente, per telefonare, lo utilizziamo per scattare foto, chattare, commentare nei social, comprare, pagare e chissà per quante altre cose ancora. Anche quando siamo in auto, continuiamo ad usarlo come navigatore per le indicazioni stradali, per fare chiamate in vivavoce ed ascoltare musica in streaming. Per evitare di violare il Codice della Strada incorrendo in sanzioni (decurtazione di punti patente e multe salate) o, peggio, di mettere in pericolo la propria e la altrui vita (quasi un terzo degli incidenti automobilistici sono imputabili all’uso improprio del cellulare mentre si è alla guida), è consigliabile installare un buon supporto per smartphone, così che il telefono non cada durante la guida, sia a portata di mano, ben visibile, senza però ostacolare la visuale della strada. Ha questi requisiti ma non solo, QiGO, secondo prodotto della startup bresciana MST dei giovani ed intraprendenti Mattia Morghen e Marco Marini, reduci dal grande successo, in termini di gradimento e di vendite, della ReflexBox.
QiGO ha tre plus che lo distinguono dai concorrenti. È infatti il primo ad avere un caricatore wireless rapido personalizzabile e l’apertura elettronica automatica.
Esaminandolo nel dettaglio, iniziamo col dire che può essere posizionato sul parabrezza/cruscotto, oppure agganciato alle alette delle bocchette del sistema di climatizzazione.
Nel primo caso si utilizza un braccetto con attacco a ventosa in gel, che si aggancia saldamente a qualsiasi superficie liscia o ruvida, nel secondo un morsetto con 2 livelli di regolazione. In entrambi i casi, per consentire la modifica dell’angolo di visione e dell’orientamento, in verticale o in orizzontale, è presente un giunto a sfera per l’aggancio al supporto vero e proprio. Quest’ultimo, terminato il montaggio, va alimentato attraverso una porta USB Type C, utilizzando il cavetto USB-USB Type C, in dotazione, da collegare ad una presa USB dell’auto, oppure ad un alimentatore per accendisigari, da acquistare a parte (10 euro).
Avvicinando lo smartphone a QiGO, grazie alla presenza di un sensore ad infrarossi, i morsetti motorizzati si aprono automaticamente, consentendo di appoggiare il dispositivo sulla basetta del supporto, e si richiudono subito dopo. Come abbiamo sperimentato nel corso del nostro test, la presa è molto salda, in grado di bloccare lo smartphone anche nelle peggiori situazioni di moto su fondo sconnesso. Lo sblocco avviene premendo un apposito tastino posto in una posizione comoda per prendere il telefono una volta aperte le due ganasce.
Ma non finisce qui, se il nostro device è predisposto (lo abbiamo provato con un iPhone XR), la presenza nella basetta di un caricatore ad induzione magnetica (standard Qi), una volta appoggiato il telefono, farà partire la ricarica wireless alla massima velocità possibile (normale 5 W, fast 7,5 W o superfast 15 W).
Da segnalare che per “adeguare” gli smartphone che non supportano il trasferimento elettrico senza fili si può acquistare (15 euro) uno speciale adattatore che si monta facilmente nella cover.
Ciliegina sulla torta, per i fanatici del look, è possibile personalizzare QiGO attaccando sulla basetta uno stickers (sono disponibili 12 grafiche: Carbonio, Fenicottero, Floreale, Legno, Leopardato, Mare, Mimetico, Nero, Pop-Art, Smile, Street-Art, Teschi). Quattro si ottengono in omaggio, gli altri si possono comprare (5 euro) a parte.
Con un prezzo di listino di 70 euro, QiGo si può attualmente acquistare in offerta, nel negozio on line del produttore, a 39 euro compresa spedizione.
Gennaro Annunziata