«Le dichiarazioni rese da importanti esponenti del Governo a seguito della sentenza pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino ci lasciano sconcertati». La Giunta esecutiva centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati, all’indomani della sentenza, interviene ufficialmente: «Ancora una volta ribadiamo la necessità che tutti i protagonisti del dibattito pubblico, specie se ricoprono incarichi istituzionali, rispettino le decisioni e il lavoro della magistratura». Le pronunce possono certo essere «criticate ma la funzione giurisdizionale non può essere delegittimata né appare corretto e rispettoso delle prerogative della magistratura che si strumentalizzino vicende giudiziarie drammatiche». Tutto ciò «rischia di delegittimare la giurisdizione e, allo stesso tempo, di alimentare sentimenti di ostilità verso la magistratura e la funzione giurisdizionale che non giovano alla vita democratica ed al corretto rapporto tra le Istituzioni». L’Anm esprime «solidarietà al collega Luigi Buono (nella foto) e chiede a tutti il rispetto dei magistrati e dei valori costituzionali che rappresentano». Il riferimento è a un durissimo post del vicepremier Luigi Di Maio su Instagram, pochi minuti dopo la lettura della sentenza, a proposito dell’assoluzione dell’ad di Autostrade, Andrea Castellucci. Di Maio scrive sui social di comprendere «il grido di dolore delle famiglie delle vittime di Avellino». E aggiunge: “Lo capisco e mi fa incazzare». Il vicepremier chiarisce che il suo «non è un attacco ai giudici», ma piuttosto «io ce l’ho con la feccia politica che in questi anni ha firmato ad Autostrade contratti capestro che li solleva da ogni responsabilità, dandogli tutti le garanzie economiche e legali del caso». E ancora: «E’ dalla caduta del Ponte Morandi che come Governo stiamo lavorando per togliere le concessioni ad Autostrade. Più ci leggiamo le carte, più capiamo che ai Benetton era stata garantita impunità e profitti sicuri come a nessuno mai nella storia di questo Paese». Poi conclude: «Non dimentico la promessa fatta ai familiari delle vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova: toglieremo la concessione ad Autostrade per l’Italia. Chi sbaglia paga e deve essere messo in condizioni di non nuocere più». Ma un’altra reprimenda a Di Maio arriva anche dal governatore della Liguria, Giovanni Toti: «I cittadini non hanno votato Luigi Di Maio per fare il giudice di terzo grado o il giustiziere, l’hanno votato perché dia soluzioni al Paese». «Se società Autostrade ha sbagliato, non ha rispettato la convenzione, bene: togliamo la convenzione a società Autostrade. Se alcuni manager di società Autostrade hanno sbagliato -aggiunge Toti- che siano puniti nei tribunali. E io mi auguro che il tribunale di Genova faccia in fretta e al più presto il suo lavoro e di sapere chi ha sbagliato e a che cosa dobbiamo quelle 43 povere vittime di questa estate, che meritano giustizia e debbono averla nel modo più rigoroso». «Ma pensare di utilizzare un incidente per tornare a nazionalizzare le autostrade, poi l’acqua, i gasdotti, e tornare ad un’economia sovietica, non credo sia neanche quello che vuole la maggior parte del Movimento 5 stelle. Non possono i vari Di Maio -conclude Toti- nascondersi sempre dietro un’ondata giustizialista, trasformarsi in giustizieri o nella migliore delle ipotesi in magistrati per non assolvere il loro compito: la ragione per cui gli italiani li pagano, che è dare delle soluzioni su come ricostruire in fretta i ponti, ristrutturare la nostra rete autostradale».
CRONACA
13 gennaio 2019
Di Maio attacca i giudici. Anm: «Parole sconcertanti, così ci delegittima»