NAPOLI – “Siamo contenti del risultato raggiunto e accogliamo con soddisfazione l’emanazione della normativa alla quale da anni lavoravamo. Era di fondamentale importanza giungere a una regolamentazione nazionale” dice Tommaso Mazza, presidente di Assocoral di Torre del Greco, commentando la pubblicazione, sulla Gazzetta Ufficiale, delPiano nazionale di gestione del corallo rosso. Articolato in sei allegati, il piano, si sottolinea,”recepisce lo spirito e la volontà degli operatori del distretto economico di Torre del Greco improntato a una regolamentazione della raccolta del corallo che ne garantisca la sostenibilità unitamente alla salvaguardia dell’habitat marino. Giunge dopo anni di lavoro con gli organi preposti del Ministero dellePolitiche Agricole, Alimentari, forestali e del turismo, dell’Assocoral, l’associazione che vede insieme le aziende del settore della lavorazione artigianale di corallo, cammei e materie affini”. Spiega Mazza: “Tra le nostre attività associative includiamo anche quella della comunicazione e divulgazione affinché l’opinione pubblica sappia che acquistare un gioiello in corallo significa acquistare un oggetto che racchiude storia, arte, bellezza, tradizione e unicità nel pieno rispetto dell’ambiente marino e dell’ecosostenibilità attraverso la tracciabilità della materia prima assicurata da uno strumento legislativo. Noi siamo i primi a voler tutelare la materia prima e il suo habitat”. “Il corallo – così come il cammeo su conchiglia – rappresenta il nostro passato e il nostro futuro, il futuro delle nuove generazioni che apprendono l’arte della lavorazione artigianale.Il nostro non è solo un settore economico, ma una storia diventata parte costitutiva dell’identità di una intera comunità”. Le misure introdotte circa le modalità di raccolta, il sistema di monitoraggio e controllo, le autorizzazioni e i documenti di tracciabilità riguardano il corallo “Rubrum” di colore rosso intenso tipico dei mari italiani e del bacino delMediterraneo. Il Piano disciplina le fasi iniziali di una filiera produttiva – la lavorazione artigianale del corallo – affinché “vi sia una reale e concreta tutela della materia prima che da secoli rappresenta parte integrante del tessuto economico del territorio torrese e, soprattutto, della sua storia, tradizione e identità”. Sono specificati la durata del periodo di raccolta, le acque in cui è consentita, i requisiti per i subacquei che effettuano la raccolta, le quantità giornaliere di prelievo ammesse, i porti di sbarco per la registrazione del corallo raccolto, la profondità non inferiore ai 50 metri, ecc.”Un risultato importante raggiunto dopo un lungo percorso fatto di studi, approfondimenti, interlocuzione, incontri, confronto e condivisione al fine di sviluppare una regolamentazione di carattere nazionale” conclude Tommaso Mazza.
CRONACA, Torre del Greco
14 gennaio 2019
Corallo rosso: al via piano nazionale gestione sostenibile