NAPOLI – “Dopo due anni di stop devi ritrovare tempi di gioco e di posizione, serviva pazienza ora avrà molta più regolarità”. Così Carlo Ancelotti consacra Milik a bomber ufficiale del suo Napoli, a terminale offensivo nella rincorsa alla Juventus in campionato e nelle Coppe. La punizione di ieri contro la Lazio è solo l’ultima di una serie di perle che il polacco regala ormai con regolarità da due mesi ai tifosi, fugando ogni dubbio: dopo due ko al ginocchio, l’attaccante arrivato tre anni fa dall’Ajax è esploso definitivamente e ora non vuole più fermarsi. A parlare sono i numeri. Dopo un avvio di stagione lento, spesso in panchina alle spalle del duo Insigne-Mertens, Milik si è preso il suo spazio a suon di gol a cominciare dalla rete da tre punti in casa dell’Atalanta lo scorso 2 dicembre, quando ha firmato il 2-1 finale all’85’. Da allora non si è più fermato, firmando due doppiette, una al Frosinone e una al Bologna, e altri gol pesantissimi come la punizione in pieno recupero che ha sbloccato il risultato a Cagliari e l’altro colpo da biliardo di ieri, che ha messo al sicuro il risultato dal tentativo di rimonta della Lazio. I gol di Milik sono arrivati a 11 in 17 presenze in campionato, senza rigori ma con la sua nuova specialità, la punizione chirurgica, spietata, come quella che ha lasciato immobile ieri Strakosha. Lui, Milik, si gode il momento, e nella tarda serata ha postato su Instagram una foto della sua esultanza scrivendo “Grande partita, vittoria meritata, altro gol. E’ stata una bella serata, dobbiamo continuare su questa strada”. I tifosi si godono il nuovo bomber mentre affrontano le paure in arrivo da Parigi, dove si rincorrono le voci su un possibile assalto decisivo e miliardario del Psg ad Allan. Il presidente De Laurentiis, che in questi giorni è proprio nella capitale francese per una vacanza programmata con sua moglie, resiste, ma sui gioielli azzurri è sempre stato chiaro: davanti a richieste ‘scandalose’ non potrebbe che cedere.
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21 gennaio 2019
Calcio Napoli: Ancelotti incorona Milik, serviva solo pazienza.