ROMA – Il tema dei migranti e dei diritti, già emerso tra quelli centrali all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, è tornato con insistenza nelle cerimonie svoltesi nelle varie corti d’appello in giro per l’Italia: nessun riferimento diretto, ma molti accenti esplicitamente critici sulla linea Salvini, che replica: “E’ un’invasione di campo di qualche giudice di sinistra”. Duro il procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo: il contrasto all’immigrazione clandestina è “sacrosanto”, ma la politica è “al tempo stesso totalmente disinteressata al profilo umanitario: potrei dire che la pietà, declinata nel suo senso laico, è morta”. Parole che vanno al di là dei dati secchi provenienti dai tribunali, cifre che comunque segnalano il peso del tema immigrazione. Il distretto milanese, ha segnalato il presidente della corte d’appello Marina Tavassi, “è pesantemente interessato dai procedimenti” sulle richieste d’asilo: “In appello si è passati dai 291 procedimenti pendenti nel 2016 ai 2.509 del giugno 2017”, con “un residuo al termine dell’anno giudiziario di 1.651” che si conta di “smaltire nell’anno in corso”. E la presidente della corte d’appello di Salerno, Iside Russo, teme che le nuove norme in materia “provocheranno un consistente incremento dei ricorsi”. “Legalità non è solo repressione. Occorre consapevolezza della complessità della questione migratoria, che tanto impatto ha sulla percezione della sicurezza e sulle attuali politiche”, ha sottolineato il pg di Roma, Giovanni Salvi, che è anche tornato su un’altra vicenda di primo piano: l’uccisione tre anni fa di Giulio Regeni. “La Procura di Roma – ha detto – ha profuso molti sforzi nel tentativo di assicurare alla giustizia i suoi torturatori e assassini. Sin qui hanno ottenuto, quanto meno, che non si accettassero verità di comodo”. Ancora sul fronte migranti, da Palermo arriva la segnalazione del presidente della corte di appello, Matteo Frasca, di un vertiginoso aumento di “sbarchi fantasma”, eventi non censiti dalle statistiche ufficiali che parlano invece di un forte calo degli arrivi. Il vice presidente del Csm David Ermini lancia un appello a “coltivare la memoria quale imprescindibile anticorpo al risorgere di germi razzisti e antisemiti”. “Difficile negare che vi sia stato qualche intervento strumentale, demagogico o dal sapore propagandistico. Ritroviamo parole e comportamenti più misurati”, ha osservato. E sulla vicenda del ministro Salvini, che il tribunale dei ministri chiede di processare per sequestro di persona per il caso Diciotti, la nave bloccata ad agosto 5 giorni con 177 migranti a bordo, ricorda che “il Tribunale dei ministri con un provvedimento di oltre 50 pagine ha deciso che non può essere accolta l’istanza di archiviazione”. “Sceglierà il Senato sull’evidente invasione di campo di qualche giudice di sinistra che vuol fare politica – ribatte Salvini -. Ho il cellulare pieno di messaggi di magistrati, avvocati, giudici e uomini di chiesa liberi. Avanti a testa alta con coraggio ed onestà”. Poi scherza: “Prendete le arance, se mi portano a San Vittore…”. E ora questa contrapposizione potrebbe finire di fronte al Csm con una pratica a tutela delle toghe.
politica
26 gennaio 2019
Toghe criticano la linea di Salvini, ‘pietà è morta’. Il ministro replica, invasione di campo