Produttore artistico, discografico, compositore per documentari e cortometraggi, ideatore di label e format crossmediali, autore, bassista e cantante rock. Eppure le note di copertina del suo ultimo album, Viola, sono quasi un elogio alla lentezza, una frenata di botto del tempo pazzo. L’idea che il pubblico si fa di Nicodemo (cantautore salernitano, al secolo Nicola Pellegrino, 43 anni) invece è esattamente l’opposto, è cioè quella di un maratoneta che corre su strade larghe e senza pit-stop, con la borraccia del “do it yourself” a tracolla. La mission è semplice: il web come piattaforma per i concerti, perché al di là delle suggestioni Nicodemo è più vicino di quanto si possa immaginare: innanzitutto perché lo vedremo dal vivo come musicista domani sabato 16 febbraio a Controverso (club di Scafati che offre tutto l’anno un’ampia programmazione rock/indie) poi perché la sua è una vicinanza operativa, distante qualche chilometro più in là, a Cava dei Tirreni, dove da anni gestisce la label Studio XXXV che lo ha reso sicuramente uno degli agitatori di maggior fama sulla scena rock nazionale. Il suo “b” side, insomma. Anche qui tanto lavoro e tante collaborazioni di livello: Teresa De Sio (in particolare nel progetto “Riddim a Sud”), Edda, Roberto Angelini, Lele Battista, Denise, 99 Posse, 24 Grana, Bisca, Garbo, Luca Urbani (Soerba), Giorgio Ciccarelli (Ex Afterhours), Jack Hirshman, Jasmina Tesanovic, Kole Laca (Il Teatro degli Orrori).
Quando un progetto fa il salto di qualità e coinvolge un’intera comunità di musicisti il gioco si complica o si semplifica? “
Si complica e si semplifica, ma il bello è proprio questo. Le nostre produzioni vanno dalla registrazione in studio dei dischi fino alle session live e alla realizzazione di videoclip e documentari. Grazie al web la platea di Studio XXXV si è allargata sempre di più e l’ultima edizione del nostro show è stata girata al teatro 16 di Cinecittà per la messa in onda su Sky Arte Hd, su Radio Popolare Network – nella rubrica Minisonica – e su CheFuturo.it”.
Un circuito che mette in contatto artisti e fan, rompendo gli steccati del music business. E’ una formula pensata o è un effetto inevitabile?
“Le trasmissioni live con concerti e interviste che interagiscono col pubblico ci permettono di sperimentare nuovi strumenti di social innovation e culture digitali, che poi sono gli argomenti che ci interessano di più: Room XXXV Live ad esempio va in onda anche sul web attraverso la chat della pagina Facebook del sito musicale Sentire&Ascoltare. In podcast invece abbiamo realizzato un format nato in collaborazione con il Mei (Meeting delle etichette indipendenti, oggi “indipendenti” e basta”) che si chiama Upcast, attivo su whastsapp”
Lato A e lato B, autore e produttore, artista e impresario. Quante vite hai e – soprattutto – quante te ne restano? “In realtà ho una predisposizione a volermi complicare l’unica vita che ho e che mi resta, ma sono fatto così, sono iperattivo e corro, come dici tu, in direzioni misteriose e per questo eccitanti”
Te lo chiedo perché in genere questo tipo ti attività è opera di uno staff… “L’idea di vivere suonando implica la ricerca di strade parallele. Ma non sono solo, come sempre tutto avviene sperimentando con gli altri e credendo in ciò che si sperimenta, altrimenti è tempo perso”.
Tutto questo “digital” però omette il fatto che sei soprattutto un cantautore old style, penna e plettro. Hai all’attivo vari album accolti benevolmente da pubblico e critica, ce ne parli?
“Come solista, dopo “In due corpi” (La Fabbrica/Rai Trade, ndr), è uscito un paio d’anni fa l’ultimo album Viola (XXXV/Discipline) con la collaborazione di Andy (ex Bluvertigo) e Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi). E’ vero, nonostante il mio dinamismo forsennato il disco invece è nato dalla necessità di reagire alle dinamiche del presente, a un meccanismo forsennato e troppo veloce. C’è la consapevolezza di poter trovare una via di uscita trattando il tempo anche come possibilità di scelta. Nell’ottobre 2016, insieme al musicista “Griot” Baba Sissoko e alle Lilies on Mars, ho dato vita a “DjeliBIT”, un progetto musicale basato sulla transetnicitá e all’innovazione, un elogio al Mediterraneo”. Nicodemo, in versione electro, propone parallelamente al suo essere autore, un set NuWave, selezionando le più belle hit degli anni 80 con l’utilizzo di synth analogici e drum machine. E’ attualmente impegnato in un progetto sperimentale condiviso con Kole Laca (Il Teatro degli Orrori), nelle riprese del suo nuovo album la cui uscita è prevista per il 2019 e alla sonorizzazione di testi e manifesti scritti da autorevoli personaggi della Cultura del “Presente”, provenienti da tutto il mondo.
Rocco Traisci