Il suo salotto dell’amore è una pattumiera di rifiuti poggiata sul cemento, sotto gli alberi spogli che si sono arresi a uno degli inverni più gelidi degli ultimi anni. Il suo “trono” è un secchio grigio capovolto che usa come sedia per riposare le gambe. In mano, quella giovane “regina” del sesso, ha uno smartphone che fissa come una reliquia. Forse anche per evadere da quell’angolo di degrado che ha scelto per mettere il suo corpo in vetrina. Ogni tanto alza la testa dallo schermo, perché c’è un’auto che le “regala” un complimento o un colpo di clacson. L’affetto e l’ammirazione, qui, si manifestano anche così. Lei sorride, compiaciuta. Dopotutto è questo il suo lavoro.
Leggi l’articolo completo su Metropolis in edicola o vai alla versione digitale
http://metropolis.ita.newsmemory.com/