Torre del Greco. Dopo dieci mesi di emergenza – rilanciata in diverse occasioni da quotidiani e telegiornali nazionali – il circolo territoriale del Pd «scopre» la crisi-Nu all’ombra del Vesuvio e «si impegna a presentare le proprie soluzioni» per uscire dal tunnel dei rifiuti. Ovviamente, senza prendere una posizione netta e decisa in modo da lasciare irrisolto il nodo relativo all’attuale posizione dei democrat della quarta città della Campania rispetto alla «carovana del buongoverno» guidata da Giovanni Palomba: «Affiancheremo ogni interlocutore pronto a proporre – la linea tracciata all’interno della sede di via Circumvallazione – un progetto in grado di rispettare la legalità, la cittadinanza e l’ambiente».
Parola al leader pro-tempore
A rompere l’agghiacciante silenzio dei democrat della città del corallo è direttamente il segretario cittadino Antonio Cutolo, l’ex sindaco degli anni Ottanta chiamato – all’indomani delle dimissioni di Massimo Meo – a traghettare il colosso d’argilla del centrosinistra fino al prossimo congresso locale: a venti giorni dal «bagno di folla» registrato in occasione delle primarie – un risultato salutato con un trionfalistico manifesto, il primo dal clamoroso flop della mancata presentazione della lista alle elezioni comunali del 2018 – il professore in pensione abbozza una timida stoccata a «una classe politica incapace di stilare programmi idonei a impedire la devastazione ambientale». Un’acrobatica presa di posizione per non scatenare l’ennesima guerra interna tra i «sostenitori occulti» del sindaco Giovanni Palomba – in primis il consigliere regionale Loredana Raia e il sempreverde Luigi Mennella, rappresentati in consiglio comunale rispettivamente da Felice Gaglione e dalla coppia di avvocati formata da Gaetano Frulio e Luisa Liguoro – e i fieri oppositori dell’attuale squadra di governo cittadino: un esercito composto da Lorenzo Porzio – l’ex vicesindaco a capo della corrente di riferimento della Cgil – Michele Polese, Salvatore Romano e tutti i Giovani Democratici. «Con le strade invase dai rifiuti è facile cercare di parlare alla pancia della gente – sottolinea Antonio Cutolo – anziché ragionare tutti insieme per la programmazione di un nuovo sistema integrato di gestione della raccolta differenziata». Poi un affondo alla precedente amministrazione comunale guidata da Ciro Borriello, alla luce della partecipazione di vari ex assessori – a partire da Romina Stilo per finire a Salvatore Quirino, passando per Luigi Mele e Alessandra Tabernacolo – alla marcia silenziosa promossa dal «Masaniello dei rifiuti» Vincenzo Accardo, ex sindacalista della Tirrenia e presidente dell’associazione marittimi per il futuro: «Il Pd ritiene inutili le strumentalizzazioni da parte di chi ha progettato un sistema inefficace: l’unica via possibile è riconoscere i propri errori e avere la dignità politica e sociale di rimediare», la tesi del segretario cittadino dei democrat. Pronto poi a evidenziare come «i numeri della raccolta differenziata registrati a Torre del Greco nel 2016 e 2017 indicano come anche quando la spazzatura affollava solo le cosiddette “isole ecologiche” il sistema non funzionava».
La sciabola dei Gd
Decisamente meno «diplomatica» la posizione dei Giovani Democratici, cronici contestatori della «linea politica» decisa dai vertici locali dei democrat. «La questione rifiuti fino a oggi è stata trattata dalla politica in modo errato – attacca Domenico Colantuono, segretario cittadino dei Gd -Per fare questo c’è bisogno di agire su tre binari: una ferma opposizione all’attuale amministrazione comunale, la redazione di un nuovo piano rifiuti con una visione di lungo periodo e un confronto costante con la cittadinanza riguardo le criticità del settore e le possibili soluzioni». Almeno qualcuno, in via Circumvallazione, sembra avere le idee chiare.
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