Dopo aver vagato per il mondo con alle spalle sirene e manette, Mario Fabbrocino, il boss dei due mondi che ha scalato la cupola della camorra, torna a casa. Lo farà da morto. In una bara di legno lucido che all’alba di domani mattina verrà sepolta all’interno del cimitero di Ottaviano. L’ultimo viaggio del padrino giramondo, l’uomo che ha combattuto e sconfitto Raffaele Cutolo. Il boss ricco e spietato che dopo tante guerre si è dovuto arrendere a un cuore fragile. Un cuore di cristallo che ha ceduto, dopo decenni di acciacchi e i brividi della latitanza, martedì pomeriggio, nella sala operatoria dell’ospedale di Parma. Ieri, nel capoluogo emiliano, è stata eseguita l’autopsia sul cadavere del capoclan. I risultati delle analisi però, verranno resi pubblici soltanto tra qualche mese. Da chiarire ci sono i sospetti sollevati, in questi giorni, dai familiari del boss. E soprattutto le presunte omissioni e i ritardi nei soccorsi che avrebbero – secondo le accuse – potuto determinare la morte del padrino. Esami che verranno consegnati al pubblico ministero titolare del fascicolo. Sarà il pm, poi, a valutare se esistono eventuali profili di responsabilità penale.
Giovanna Salvati
Ciro Formisano