Rinchiusa in casa. Per ore. Sola, dietro la finestra a contare le auto che gli passano davanti agli occhi. A fissare i bambini rincorrere una palla. Sorride. Ma è un sorriso amaro. Smanetta con la maniglia della porta di ingresso. E’ chiusa. Si risiede davanti alla finestra. Sul suo viso iniziano a scivolare le prime lacrime. Le asciuga. Ma riprende ancora a piangere. Non riesce a trattenere nemmeno una goccia. Non resiste. Vuole uscire. Si sente come un animale in gabbia. Spedita si dirige verso la porta e inizia ad urlare. Vuole uscire. Grida forte, con quanto fiato ha in corpo. Qualcuno si accorge di lei. Una donna sente le grida dell’anziana che, nell’appartamento di uno degli edifici di mattone e cemento nel rione-degrado del Penniniello implora la libertà. Prova a forzare la porta ma inutilmente. Qualcuno l’ha chiusa all’interno. Una vicina di casa decide così di chiamare i carabinieri. Vengono allertati anche i vigili del fuoco. La donna continua a piangere.
Giovanna Salvati
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