Se vai su internet e cerchi una camera per trascorrere le vacanze a Castellammare di Stabia hai la possibilità di scegliere, escludendo gli alberghi, tra 118 diverse strutture. Ce n’è per tutti i gusti: vicine al mare, nella zona collinare, in centro o magari in periferia ma a pochi metri di distanza dalla Circumvesuviana. «Il problema – come sostiene il presidente dell’Abbac, Agostino Ingenito – è che almeno la metà di queste strutture svolgono l’attività in modo abusivo», e questo «genera concorrenza sleale, abbassa la qualità dell’accoglienza, senza contare il pericolo di favorire la prostituzione e l’impossibilità di sapere veramente chi sono le persone che vengono ospitate».
Un problema non nuovo, ma che si sta diffondendo a macchia d’olio perché le strutture aumentano giorno dopo giorno, senza che le istituzioni si decidano ad affrontare la questione. Quantomeno per fissare delle regole: «Mesi fa abbiamo chiesto un incontro al Comune, ma nessuno ci ha contattato e ci dispiace soprattutto per i nostri associati sul territorio – continua – Castellammare rappresenta una cerniera fondamentale per il turismo e le strutture extralberghiere possono recitare un ruolo determinante, considerando la carenza di posti letto. Ma bisogna fissare delle regole chiare, per non svilire l’accoglienza turistica».
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