Torre del Greco. Un sabotaggio alla ditta Nu oppure un «servizio extra» a costi contenuti fornito sottobanco al titolare di un cantiere navale della zona porto. Sono le due ipotesi al vaglio dei carabinieri della caserma Dante Iovino, pronti a indagare sull’ennesima vicenda a tinte fosche legata al business-munnezza all’ombra del Vesuvio.
I controlli al porto
Il nuovo caso è scoppiato durante alcuni accertamenti effettuati dai militari dell’Arma in via spiaggia del Porto, il quartier generale dei cantieri navali di Torre del Greco. Dove due lavoratori della ditta Buttol – il colosso ambientale subentrato a marzo al consorzio Gema – sono stati sorpresi a smaltire rifiuti speciali pericolosi derivanti da attività di manutenzione di barche. In particolare, i due «zelanti» netturbini avevano caricato sul camion Nu barattoli di solventi, barattoli di colore giallo con residui di vernice, latte in plastica e alluminio sporche di vernice fresca, un pennello-rullo sporco di vernice e diluente, uno straccio intriso d’olio, buste contenenti segatura con residui di vernice, bastoni e aste in legno sporche di vernice, spugna sporca di pittura e rifiuti indifferenziati. Insomma, una potenziale «bomba ecologica» piazzata in una vasca a costipazione in uso al colosso ambientale con sede legale a Sarno. Chiaro, secondo gli investigatori, l’obiettivo degli operai-infedeli: approfittare della generalizzata emergenza rifiuti – provocata dai rallentamenti allo stir di Tufino – per smaltire illecitamente gli scarti di lavorazione del cantiere edile.
Tre denunciati
Al termine dei controlli effettuati dagli investigatori, sono stati denunciati a piede libero P.D. di 56 anni – l’amministratore unico del cantiere navale pronto a ricorrere alla coppia di netturbini per fare sparire i rifiuti speciali senza pagare le somme previste dall’apposito tariffario – e i due lavoratori «assorbiti» dalla ditta Buttol con il passaggio di cantiere di marzo: M.F. di 66 anni e M.G. di 54 anni. Uno dei due è fratello di un ex consigliere comunale, assunto durante la contestata «infornata elettorale» messa in campo dall’ex sindaco di Ciro Borriello. Neanche a dirlo, il parente del politico seduto tra i banchi della maggioranza venne assunto dai vertici della «ditta di casa» dei Fratelli Balsamo, oggi a processo insieme al chirurgo plastico con la passione per la politica per l’inchiesta sulla monnezza connection a Torre del Greco.
Dieci giorni di stop
In attesa di chiarire le ragioni del «servizio extra» reso da M.F. e M.G. la ditta Buttol ha provveduto a sospendere entrambi i lavoratori per 10 giorni, in attesa di avviare il provvedimento disciplinare: «L’azienda è chiaramente parte lesa – si legge in una nota diramata dal colosso ambientale – La ditta Buttol ha collaborato con le forze dell’ordine già a partire dal primo momento e ha avviato un procedimento disciplinare per i due operai coinvolti che in via precauzionale sono stati sospesi dal servizio».
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