Villanueva de la Canada è un piccolo paesino di 22.000 abitanti che si trova alle porte di Madrid. Una città ricca, abitata dalla borghesia spagnola. A vedere le foto sembra un piccolo angolo di paradiso lontano dal caos della metropoli. Ed è proprio qui, tra le “calles” che sfiorano il famoso parco acquatico e il centro di scienze astronomiche che la camorra ha investito fior di quattrini. Come? Attraverso alcune società specializzate nell’acquisto di immobili per riciclare i soldi sporchi dello spaccio. E qui ci sarebbe – secondo gli inquirenti – anche un piccolo pezzo dell’enorme tesoro di Raffaele Imperiale, il narcos latitante di Castellammare di Stabia che con i traffici internazionali di droga avrebbe costruito un impero sconfinato.
Un retroscena inedito e clamoroso che viene fuori dall’ultima indagine sull’Alleanza di Secondigliano, lo spietato e potente cartello criminale nato dall’unione tra i clan Contini, Mallardo e Liccardi. Nelle carte di quell’enorme ordinanza di custodia cautelare che ha portato a oltre 120 arresti c’è anche il nome del ragazzo di Ponte Persica ritenuto una figura chiave nella geografia del traffico internazionale di stupefacenti tra Olanda, Dubai, Napoli e Sud America.
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