Torre del Greco. La nascita del super-gruppo di dissidenti capeggiato da Felice Gaglione e Gaetano Frulio rischia di mandare in frantumi la maggioranza guidata dal sindaco Giovanni Palomba e di accendere nuovamente i riflettori della procura di Torre Annunziata su palazzo Baronale. Perché le reazioni «scomposte» all’annuncio della fusione tra la lista Ora e gli avvocati della civica Ci vuole coraggio – una corazzata a chiara trazione Pd, con buona pace dei «cado dalle nubi» del segretario cittadino Antonio Cutolo e del giovane democratico Domenico Colantuono – sembrano inevitabilmente destinate a finire sotto la lente d’ingrandimento del procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli, già particolarmente attento alle «dinamiche politiche» della quarta città della Campania.
Gli alleati in fibrillazione
La conferma del «patto d’acciaio» stretto tra Gaetano Frulio e Luisa Liguoro – entrambi riferimenti di Luigi Mennella, l’imperituro esponente del Pd a caccia di una candidatura a sindaco da 12 anni – e la triade composta da Felice Gaglione, la neofita Iolanda Mennella e il capitano di lungo corso Antonio Spierto è andata di traverso ai restanti alleati della carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle elezioni del 2018. Le prime avvisaglie del lungo week end all’ombra del Vesuvio sono cominciate all’interno dei vari gruppi politici della maggioranza. Dove Pasquale Brancaccio – l’ex presidente del consiglio comunale all’epoca di Ciro Borriello – non ha risparmiato battute al vetriolo agli alleati di stampo-Pd. Un «giochino» a cui non si sono sottratti vari esponenti della maggioranza, a partire da Antonio D’Ambrosio – il figlio di Tommaso D’Ambrosio, uno dei superstiti della prima Repubblica – e Michele Langella, fresco di ritiro del proprio assessore Anna Pizzo dalla giunta. Dal virtuale si è passati, poi, al «reale» con un incontro urgente tra Pasquale Brancaccio e Ferdinando Guarino – padre di Annalaura Guarino, rimasta insieme a Vittorio Guarino fuori dal super-gruppo – per fare il punto della situazione.
La bomba su Facebook
All’ora di pranzo, la bomba. Lanciata direttamente su Facebook dal politico-ultrà: «La giunta sta da due mesi per approvare una deliberazione – il sunto del post -. Non c’è nessuna esigenza di nominare Renato Grimaldi coordinatore delle politiche sociali, su forzatura del presidente del consiglio comunale Felice Gaglione, perché è stato appena nominato il dirigente Andrea Formisano». Parole pesanti come macigni, come l’immediata replica dell’ex braccio destro di Donato Capone: «Se non sbaglio – la risposta di Felice Gaglione – nella stessa delibera si assume anche il cognato di qualche consigliere comunale? Parentopoli 2». Un botta & risposta su cui hanno sguazzato gli esponenti dell’opposizione a partire da Romina Stilo per finire a Luigi Mele, passando per l’ex assessore Domenico Balzano. Perfino l’ex sindaco Ciro Borriello si è divertito a stuzzicare Antonio Spierto via social: «Hai avuto il coraggio di passare con il sindaco dei disastri», la provocazione su Fb. Ma mentre tutti «impazzivano» sui social, Giovanni Palomba era tranquillamente al mare, al lido La Scala. A godersi il fresco.
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