Tra le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti nell’ospedale di Caserta della Procura di Santa Maria Capua Vetere e del Nas, che oggi ha notificato sei misure cautelari, oltre all’ex primario dell’ospedale di Caserta Angelo Costanzo e a sua moglie Vincenza Scotti (sorella dell’ex superlatitante della Nco Pasquale Scotti, ndr), figura anche l’ex presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi. All’ex deputato ed ex sottosegretario alla Salute vengono contestate due ipotesi di peculato in concorso: gli inquirenti lo collocano tra coloro che hanno beneficiato di esami clinici “senza – scrive il gip Ivana Salvatore – la doverosa prenotazione” attraverso il Cup, effettuati “sotto forma di piaceri”. Zinzi, in sostanza, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, avrebbe chiesto e ottenuto che fossero eseguiti degli esami del sangue a una sua stretta parente. “Appare pacifico – scrive il gip – che gli esami sono stati effettuati senza attivare il normale canale di accettazione a mezzo Cup, com’è confermato dalle irrituali modalità di richiesta telefonica, raccolta e consegna a domicilio di campioni e reperti”. Il tutto, sempre secondo la Procura, si sarebbe concretizzato grazie all’interessamento della “tuttofare” dell’ex primario, Angelina Grillo, di altre due persone, un caposala e una persona che lavora nel laboratorio di analisi dell’ospedale
CRONACA
24 luglio 2019
Tangenti in ospedale: tra indagati anche ex sottosegretario