Torre del Greco. Erano due «fiori all’occhiello» del patrimonio immobiliare della Deiulemar compagnia di navigazione. I beni attraverso cui – a dispetto delle ipoteche destinate a soddisfare, in caso di vendita, prima diversi istituti di credito – la curatela fallimentare della società di fatto contava di recuperare qualche «spicciolo» in favore dei 13.000 risparmiatori traditi dagli armatori-vampiri. Invece, in un anno e mezzo – il periodo trascorso dal primo incanto al tribunale di Torre Annunziata a oggi – il valore dell’hotel Poseidon e di villa Ciliberti, la storica sede principale dell’ex colosso economico di Torre del Greco, si è praticamente dimezzato. Riducendo all’osso le speranze degli ex obbligazionisti di riuscire a mettere le mani su un ulteriore somma di denaro. A un mese dall’ultimo doppio flop al primo piano della sezione fallimentare – deserta l’asta per l’albergo oggi regolarmente aperto – sono state fissate le date per i nuovi incanti. Anzi, la data. Perché sia l’hotel Poseidon di via monsignor Michele Sasso sia villa Ciliberti finiranno nuovamente all’asta il prossimo 26 settembre. Quando, in caso di doppio successo, potrebbero finire circa 10 milioni di euro nelle casse della curatela fallimentare. Esattamente la metà dei ricavi ipotizzati in un primo momento.
Il prezzo in picchiata
Inizialmente, a gennaio del 2019, la struttura ricettiva a due passi dal porto – oggi abitualmente frequentata da decine di turisti provenienti da tutto il mondo – era stata valutata la bellezza di 16,5 milioni di euro. Una somma capace di «coprire» tutte le ipoteche e lasciare uno spiraglio per un minimo ristoro ai risparmiatori. Spiraglio calato asta dopo asta, tutte puntualmente andate deserte. Già a marzo, la base d’asta era scesa a 13,2 milioni, salvo poi precipitare – all’incanto di giugno – intorno ai 10,5 milioni di euro. Un ribasso insufficiente a catturare l’attenzione di qualche investitore del settore: così, il prossimo 26 settembre, si partirà da 8,5 milioni con la possibilità di presentare un’offerta minima di 6,3 milioni. Briciole, insomma.
La villa maledetta
Stessa sorte per villa Ciliberti, l’elegante struttura in stile Liberty di via Tironi su cui aleggia una sorta di maledizione. A febbraio del 2018 i curatori fallimentari contavano di recuperare circa 2,8 milioni di euro dalla vendita all’asta dell’immobile. Una cifra poi abbassata a 2,3 milioni e, infine, a due milioni. Senza fortuna. Al punto da arrivare a una vera e propria svendita estiva: 1,6 milioni la base d’asta da cui si partirà – come già successo a maggio, senza successo – il prossimo 26 settembre. Per provare finalmente a vendere una villa in cui nessuno evidentemente vuole mettere piede per non rischiare di cadere vittima della «maledizione» degli armatori-vampiri.
©riproduzione riservata