NAPOLI – Un’emergenza inattesa e che arriva a tre settimane dalla chiusura dell’inceneritore di Acerra. Napoli e tutta la provincia affrontano un agosto caldo dal punto di vista dei rifiuti con cumuli che sono riapparsi soprattutto nelle periferie, a Barra, Ponticelli, Scampia, ma, in misura minore, anche nel centro, a Chiaia e a Posillipo. La crisi estiva arriva a causa della saturazione degli stir (gli stabilimenti di tritovagliatura e imballaggio dei rifiuti) che sono pieni e costringono i camion delle aziende comunali a lunghe attese con i rifiuti nel cassone. “Da due anni ormai – spiega l’assessore all’ambiente del Comune di Napoli, Raffaele Del Giudice – le gare per smaltire quei rifiuti preparati negli stir vanno spesso deserte, per questo si sono accumulati e i camion restano in coda. Entro fine mese firmeremo le nuove gare bandite dal tavolo regionale, svuoteremo gli stir ma a prezzi molto più alti, perché il mercato è cambiato”. Il problema rifiuti è ormai globale in Europa e i prezzi per accedere agli impianti sono saliti: se prima si parlava di circa 190 euro a tonnellata ora si dovrà firmare oltre i 250 euro: “I prezzi sono saliti – spiega Del Giudice – perché ad esempio l’Inghilterra ha comprato quote di conferimento in Europa a prezzi altissimi e lo stesso ha fatto Roma. In Campania ci sono pochi impianti e sono vecchi. Per questo dobbiamo correre con gli impianti di compostaggio lanciati dalla Regione. I costi dello smaltimento ricadono sui cittadini, anche per questo l’ostilità agli impianti non è più giustificato. Noi ci stiamo impegnando sull’impianto di Ponticelli per il quale la progettazione esecutiva è pronta, ma anche qui abbiamo avuto problemi perché le aziende non vogliono investire nella costruzione al sud, la progettazione è stata aggiudicata dopo tre gare deserte. In più ho chiesto al governo una cabina di regia nazionale per usare al meglio gli impianti abbandonando i localismi”. Il lavoro è febbrile, perché bisogna arrivare pronti al 1 settembre, quando chiuderà per manutenzione per un mese l’inceneritore di Acerra. La Regione sta monitorando il lavoro dei Comuni di tutta la regione per l’allestimento di aree di stoccaggio temporaneo: venerdì alle 11 il vicepresidente Fulvio Bonavitacola ha convocato una riunione con le 5 società provinciali di raccolta e i 7 enti d’ambito, per definire il programma degli interventi per lo stop di Acerra. Intanto da Del Giudice arriva un appello ai cittadini: “Sono passati dieci anni dalla grande crisi rifiuti – dice – e negli ultimi tempi la qualità della differenziata è calata molto, infatti spesso l’umido viene rimandato indietro dagli impianti di compostaggio fuori regione. Non bisogna dimenticare quel periodo e differenziare bene. Ultimamente in centro vengono abbandonati molti ingombranti in strada che deturpano la città e rompono i compattatori. Stiamo anche indagando su b&b abusivi che cambiano spesso mobilio”. Asia metterà ora in campo i bilici compattanti, grossi camion che saranno in coda agli stir mentre quelli più piccoli puliranno la città, la corsa, però, è per svuotare gli impianti e uscire in tempo dalla crisi estiva.
CRONACA
6 agosto 2019
Rifiuti, stir pieni. Incubo crisi estiva, a breve lo stop dell’inceneritore