CASTELLAMMARE DI STABIA – Per l’Antimafia le prove raccolte sono schiaccianti. Le intercettazioni, gli atti e i documenti messi insieme in anni di indagine non lasciano alcun dubbio sulle responsabilità degli indagati. E così, a 3 mesi appena dagli arresti, finiscono tutti a processo i primi 7 imputati coinvolti nell’ultima inchiesta sul racket al mercato dei fiori di Pompei. Tra loro ci sono boss, affiliati e referenti di primo piano del clan Cesarano. In ballo il monopolio delle estorsioni su uno degli ultimi grandi poli commerciali ancora in vita nell’ex area industriale al confine tra la città mariana, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Quel lembo di terra dove da decenni detta legge la cosca fondata da Ferdinando Cesarano, il boss pluriergastolano che è stato a capo della Nuova Famiglia negli anni ‘70 e ‘80.
Ciro Formisano
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