NAPOLI – Un solo colpo di pistola di piccolo calibro alla nuca. In sostanza un’esecuzione verosimilmente compiuta qualche giorno fa, a non molta distanza dal luogo dove un poliziotto ha trovato oggi l’auto con il cadavere. É ritenuto dagli inquirenti un leader del gruppo camorristico che, in autonomia, gestisce l’importante piazza di spaccio delle “Case Celesti” di Secondigliano, Domenico Gargiulo, 29 anni, il cui corpo senza vita è stato trovato oggi a Scampia, in un’auto rubata. Al momento gli investigatori non ritengono, ma verifiche sono in corso, che questo omicidio sia legato a quello di Giuseppe Sorrentino, 51 anni, (scarcerato 7 mesi fa e ritenuto legato al clan degli Amato-Pagano, ndr) ammazzato ieri mentre era alla guida di un’auto. Sembrerebbe più un regolamento di conti interno al gruppo camorristico che fa capo all’ex scissionista Roberto Manganiello (arrestato dalla Squadra Mobile nel 2014, dopo un’evasione, affiancato dalla famiglia Marino), di cui Gargiulo era il braccio destro. Restano, quindi, tra le ipotesi più accreditate per il movente, una punizione per uno sgarro interno al gruppo o gravi problemi sorti in relazione a una partita di droga. Gargiulo sarebbe caduto in una trappola tesagli da qualcuno che conosceva. L’inquietante ipotesi di un omicidio compiuto con l’intenzione di accaparrarsi la lucrosa piazza di spaccio delle “Case Celesti”, innescando l’ennesima faida, al momento, non è suffragata dagli elementi finora acquisiti. Inoltre, finora, nessuna fibrillazione si è registrata in tal senso a Secondigliano. Negli ambienti della mala napoletana era considerato una sorta di protetto dal destino. Era riuscito a scampare più volte ad agguati contro di lui. Una volta la pistola del killer si inceppò. Un’altra volta, invece, a novembre 2012 si salvò ma ad essere ucciso fu un bravo ragazzo, Lino Romano, vittima innocente dei clan, assolutamente estraneo alle logiche criminali, finito sulla traiettoria dei sicari. Questa volta, no. Domenico Gargiulo, appena 30 anni ma già consolidato negli equilibri criminali a Napoli, non si è salvato. Il suo cadavere è stato trovato nel bagagliaio di un’auto parcheggiata in un’area condominiale di via Zuccarini, nel quartiere di Scampia, a Napoli. Insomma, non lontano dal luogo dove ieri, in maniera plateale e col rischio che persone innocenti venissero coinvolte, era stato ucciso Giuseppe Sorrentino, 51 anni, ammazzato alla guida della sua auto sulla iper trafficata strada provinciale 500 dell’asse perimetrale Melito-Scampia, un anello che collega tutti i comuni della zona a nord di Napoli. Sorrentino, ritenuto elemento di spicco della fazione degli ‘Scissionisti’ di Scampia, era alla guida della sua auto quando è stata avvicinato dai sicari che hanno fatto fuoco contro di lui. Ci sono collegamenti tra i due fatti? Toccherà agli investigatori scoprirlo. L’auto in cui è stato ritrovato il cadavere è risultata rubata. A scoprire il corpo senza vita dell’uomo sono stati gli agenti di polizia nel corso di un controllo. Gargiulo è stato ritrovato avvolto in una coperta e con il capo sanguinante coperto da un asciugamano. Sull’episodio indagano ora polizia e Direzione Distrettuale Antimafia. Sul suo corpo verrà effettuata autopsia alla Seconda facoltà di Medicina. Sulle tracce dell’uomo gli investigatori sono finiti dopo che i familiari, non vedendolo rincasare ieri sera, ne avevano denunciato la scomparsa. Un eventuale collegamento tra i due omicidi potrebbe far ipotizzare la riesplosione di una faida per il controllo degli affari illeciti nel quartiere di Scampia che più volte nel corso degli anni ha provocato decine di morti.
CRONACA
8 settembre 2019
Camorra: cadavere in auto, 29enne ucciso con colpo alla testa. Si teme una nuova faida