Il selfie di Matteo Salvini con il figlio del boss Matrone è diventato inevitabilmente un caso nazionale. La foto, pubblicata martedì da Metropolis, e rilanciata da molti quotidiani nazionali, ha fatto scattare dalla sedia Nicola Morra (M5S), presidente della commissione parlamentare Antimafia, intenzionato a chiedere all’ex ministro di riferire nelle sedi ufficiali. Parole durissime sono arrivate anche da Nicola Fratoianni (Leu) e dai grillini Francesco Urraro, Andrea Caso e Virginia Villani.
La foto è stata pubblicata dal figlio del boss di Scafati (Salerno) al termine di un comizio a Modena, dove Antonio Matrone è riuscito a scattare il selfie con l’ex ministro dell’Interno, capo politico della Lega. “Un caffé con il mio caro amico Matteo”, c’è scritto nel post di Facebook. Il nome del figlio di Franchino Matrone, alias ‘a Belva, è accostato a diverse vicende giudiziarie scafatesi, tra cui “Sarastra”, che ha comportato lo scioglimento del consiglio comunale il 27 gennaio 2017 e l’arresto dell’ex sindaco Pasquale Aliberti.
E proprio l’ex sindaco di Scafati, leader territoriale di Forza Italia e marito della consigliera regionale azzurra, Monica Paolino, ha voluto esprimere la propria solidarietà all’ex ministro, accusando i giornali (e Metropolis in particolare) di voler speculare sull’immagine. Gli consiglia, tuttavia, di prendere le distanze dal figlio del boss di camorra. Scrive su Facebook il sindaco imputato: «Caro Matteo, quando ti ho visto in foto, ad un raduno della Lega, in un selfie, a prendere un caffè con Michele Antonio Matrone, ho tremato io per te per la strumentalizzazione che avrebbero messo in campo”.
A Scafati, la Lega è un partito di governo, che amministra con un vicesindaco e due consiglieri comunali. Ironia della sorte, il primo atto firmato da Ministro dell’Interno da Matteo Salvini, fu proprio la proroga dello scioglimento del comune di Scafati, da 18 a 24 mesi. E il sindaco spedito a casa chiude così il suo post: «Ti scrivo per chiarire la tua lontananza da quel post di quel figlio del Boss che mai ha preso le distanze sconfessando pubblicamente la sua famiglia, suo padre per il camorrista che è o è stato».
“Salvini fa milioni di foto, chiedere le generalità ad ogni persona che gli chiede un selfie mi sembra francamente impossibile, tra l’altro, mi pare di capire che non era neanche in Campania», sono invece le parole di Gianluca Cantalamessa, fino a luglio coordinatore regionale della Lega.
“Servono chiarimenti immediati su questa vicenda”, tuonano invece i parlamentari che hanno segnalato il caso alla commissione parlamentare Antimafia. “Noi siamo allibiti”.
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