La combinazione di immunoterapie – approccio mirato a risvegliare il sistema immunitario per combattere il cancro – con le due molecole ipilimumab e nivolumab, funziona contro il melanoma avanzato e anche per i pazienti con metastasi cerebrali, ma in Italia questa ‘combo’ non è rimborsata da parte del Servizio sanitario, ed è a carico dei pazienti. Ad affermarlo è Paolo Ascierto, direttore Unità Oncologia melanoma, immunoterapia e terapie innovative dell’Istituto tumori Pascale di Napoli, illustrando gli ultimi risultati presentati al Congresso europeo di oncologia Esmo. Il Nuovo studio Checkmate-67, spiega Ascierto, “presentato all’Esmo e pubblicato contestualmente sul New England Journal of Medecine, ha considerate un campione di 1000 pazienti con melanoma metastatico, ed ha evidenziato come il 53% dei pazienti trattato con la combinazione sia vivo a 5 anni”.
Lo stesso studio ha anche dimostrato che il beneficio della terapia rimane stabile: “Somministrando la combinazione dopo l’intervento chirurgico, per prevenire le metastasi – afferma -, si è infatti visto che il 58% dei pazienti è libero dalla malattia a tre anni ed il 62% a due anni”. Ed ancora: un altro studio, il tedesco Immuned, presentato sempre al congresso, evidenzia che il beneficio riguarda anche i pazienti mestastatici operati e ad alto rischio di avere altre recidive: il 70% di quelli trattati con la ‘combo’ (su un totale di 280 monitorati) a 2 anni è ancora libero dalla ricomparsa dei segni della malattia. Ed il beneficio, aggiunge, “è pure per i pazienti con melanoma e metastasi cerebrali, che sono circa il 30-40%, anche se si conferma una tossicità importante della terapia. Tuttavia i risultati degli studi dimostrano che il beneficio per questi pazienti è estremamente significativo”. Ma anche se “a livello internazionale tale combo è ormai considerata uno standard, e nuovi dati lo dimostrano ulteriormente, in Italia la terapia non è rimborsata, ed è dunque a carico del paziente. Siamo l’unico paese in Europa – sottolinea – a non prevedere la rimborsabilità. Ora, sulla base di questi ultimi risultati, è stata nuovamente presentata la richiesta all’agenzia del farmaco Aifa”. Ad oggi dunque, rileva l’oncologo, “i pazienti devono affrontare alti costi, dato che un ciclo costa circa 16mila euro, e ne sono necessari 4. Inoltre, per le difficoltà ad avere la disponibilità della terapia, in molti decidono di andare all’estero”. La combinazione, conclude, “ha anche efficacia per i tumori del polmone e del rene avanzati, con risultati molto positivi”.