Secondo l’attuale legge i ragazzi che hanno compiuto 18 anni possono andare a votare. Nella maggior parte dei casi i ragazzi maggiorenni hanno concluso gli studi superiori e quindi si presuppone abbiano una conoscenza completa del mondo che li renda appunto “maturi”. Ora si vuole abbassare l’età di voto a sedici anni. Quindi sorge spontanea la domanda: ma noi ragazzi siamo pronti a questa responsabilità?
I giovani sono pronti?
Rendere noi giovani parte attiva della politica è un discorso complesso pieno di “ma” e “se”. I ragazzi sedicenni di oggi vivono sui social e sono facilmente influenzabili dalle fake news. C’è chi sostiene che siamo preparati e che non cadiamo in queste trappole, ma non bisogna generalizzare. Ci sono infatti alcuni ragazzi che non conoscono nemmeno il nome di un partito politico e che possono prendere per oro colato il politico di turno che fa promesse irrealizzabili. Per decenni i nostri avi si sono battuti per ottenere questo diritto, ed è quindi un diritto prezioso che non va sprecato. Se questa legge viene approvata, saranno 1,1 milioni di italiani in più a votare ossia il 2% in più. Questi sono numeri irrisori per la politica e quindi c’è il rischio che in fondo a questo tema ci sia un fine puramente propagandistico mirato a catturare l’attenzione di noi giovani.
Cambiare l’Italia
Il tema fa leva su una necessità concreta di cambiare la politica del nostro paese, troppo noncurante di noi giovani e su temi quale l’ambiente che tanto sosteniamo. Ci sono dei partiti e dei comitati che sostengono queste iniziative (Millennials, Possibile, etc…) ma sono poco conosciuti. In molti sui social sostengono che questo progetto sia realizzabile ma ad una condizione: rendere obbligatoria ed efficiente l’educazione civica nelle scuole superiori sin dal primo anno. Anche se noi giovani spesso e volentieri siamo influenzati dalle idee dei professori che non sempre sono oggettive. Le poche iniziative che la scuola propone a noi giovani per informarci e formarci su questi temi vengono sempre usate in modo improprio o trascurate.
Voto e responsabilità
Andare a votare è una grande responsabilità che noi ragazzi non possiamo avere, perché così come ci sono stati centocinquantamila giovani che hanno manifestato il 27 settembre a Napoli, altrettanti, sono rimasti a casa per saltare la scuola. È anche vero che così come ci sono i sedicenni ignoranti e disinteressati alla politica ci sono degli adulti che sono ancora privi di un ideale politico. Un’altra questione importante sono le priorità che in base alla fascia di età cambiano, noi giovani nella maggior parte dei casi pensiamo solo al divertimento, magari un maggiorenne già pensa al lavoro… quindi la vera domanda è può avere un sedicenne la responsabilità di decidere il futuro dell’Italia? Magari mi sbaglio, magari questa legge serve a farci interessare della politica e a farci maturare…