VALLO DELLA LUCANIA – Arresti domiciliari per Olga Iacob, la trentenne di origini moldave instato di fermo da due giorni a Vallo della Lucania con l’accusa di omicidio per aver rinchiuso il corpo del neonato appena partorito in una valigia prima di recarsi in ospedale per una emorragia conseguenza del parto. Lo ha deciso il gip del tribunale di Vallo della Lucania, non convalidando la richiesta del sostituto procuratore Paolo Ielo che ne chiedeva l’arresto in carcere. Secondo il gip vallese, infatti, non sussisterebbe il pericolo di fuga. La donna, che lavora come badante in una abitazione ad Angellara, frazione di Vallo della Lucania, era piantonata all’ospedale “San Luca” da due giorni, da quando cioè era stata ricoverata in seguito ad una emorragia. Subito i sanitari avevano segnalato il caso ai carabinieri della locale compagnia che, in seguito ad un sopralluogo presso l’abitazione nella quale la donna vive, avevano ritrovato il corpicino del neonato nascosto in una valigia. Dall’autopsia del neonato ,disposta dalla Procura di Vallo della Lucania ed eseguita dal medico legale Adamo Maiese, erano emersi segni di schiacciamento del cranio. Non convalidata la richiesta di arresti in carcere per la donna moldava, resta però ferma l’accusa di omicidio.Intanto, sono stati fissati per domani alle ore 9 e trenta, i funerali del neonato. Si svolgeranno nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Vallo della Lucania e saranno a spese delComune.
CRONACA
4 ottobre 2019
Neonato morto: la madre agli arresti domiciliari