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Psichedelia, le 66 perle di tutti i tempi
CRONACA
10 ottobre 2019
Psichedelia, le 66 perle di tutti i tempi
Rocco Traisci

di Alfonso Bruno

Impossibile, difficile, audace, provocatorio, compilare una playlist. Ma anche stimolante, evocativo, magico. Oggi ci occupiamo della Psichedelia, genere musicale seminale ma anche attitudine all’approccio dilatato nei confronti della musica, che ha fatto, e fa si, che essa si rigeneri in nuove forme ed in nuove sonorità, grazie all’esplorazione libera delle sonorità e dei dettami non rigorosi, porti al totale abbandono alle atmosfere creatisi.La lista dei 66 brani che ho stilato (ne potevano essere 666 …), racchiude una mia personale visione e quindi non sconvolgetevi se trovate cose non proprio di bands “Psichedeliche” in senso stretto, ho tenuto a sottolineare ed indicare quelle canzoni che ci conducono per mano, o su un tappeto volante, verso territori nella mente … e della mente, astrazioni, spazi siderali, realtà distorte, allucinate ed allucinanti, insomma “Il Viaggio”.Scorrendo i brani ci si può imbattere in un inesorabile suono “Fuzzoso” delle chitarre degli Electric Prunes che ci cantano la voglia di sognare ancora, di non voler affrontare la luce, di voler restare nel buio, ed ascoltiamo anche effetti “reverse”, marchio di fabbrica perpetuato dai Beatles nella impetuosa cavalcata “Tomorrow Never Knows” dove furono, forse inconsapevolmente, gettate le basi del noise, caratterizzata da un ritmo ipnotico, serrato, geniale invenzione del maestro Ringo, e da intrecci di chitarre in modalità reverse, unite ad urla, rumori … i 4 cavalieri di Liverpool si ripetono in “She said, she said”, grandi spunti vocali, uniti a chitarre acidissime ci consegnano un vero capolavoro lisergico.Ebbene si l’acido lisergico, è la controversa protagonista delle menti che percorrevano le pericolose ma oniriche strade degli anni ’60, la musica sperimentava, le idee sperimentavano e i risultati erano davvero sorprendenti, dove la creatività e la voglia di osare ci regalò uno dei periodi più illuminati della musica moderna.Tra i temi portanti c’è l’lsd, profetizzato in brani tipo Fifth Dimension dei Byrds (Ho aperto il mio cuore a tutto l’universo, E ho scoperto che era amato, Ed ho visto il grande errore che i miei insegnanti avevano fatto: follia e delirio scientifico.), in Bass String di Country Joe and Fish il messaggio è chiaro (Sì, vado verso il deserto, solo per cercare di trovare il mio passato. La verità vive intorno a me, ma è solo oltre la mia portata. Oh, sì, sai che è appena oltre la mia portata. Ti lascio la sabbia e le stelle e il vento portami indietro, oh me portare indietro), mentre gli Airplane reinterpretano in chiave lisergica la favola di Alice nel paese delle meraviglie, fornendoci in White Rabbit (Brano di Grace Slick già cantato con i Great Society) una prova sublime, un mantra di 3 minute splendido, ipnotico.La suite psichedelica per eccellenza è il capolavoro free-form dei Grateful Dead Dark Star nella versione del Live Dead raggiunge vette forse mai raggiunte più da nessuna band che prova a fare lunghe escursioni nella mera improvvisazione bluesy acida, “Captain Space “(Jerry Garcia) e soci non si risparmiano, fanno tesoro di tutti gli Acid Test di cui erano oggetti di studio, e confezionano un regalo per l’umanità, una vera esperienza nei meandri nascosti dell’anima… ascoltate e fatemi sapere…Altri esempi di lunghe performance ce li forniscono i Doors con la epica The End, dove si esplica il mito di Edipo e dove Morrison e co. In una “take” unica esprimono il loro credo nella purezza psichedelica di quel tempo; molto più scura ma ipnotica quanto basta è “In a gadda da vida” degli Iron Butterfly, caratteristica della quale è il suono dell’ organo “Hammond” e il tema davvero indimenticabile; I tedeschi Can ci regalano una ossessiva You doo right, 22 minuti di suono mantrico, vero manifesto del Kraut Rock teutonico, fenomeno di cui fanno parte anche gli Amon Duul II con il capolavoro Phallus Dei, viaggio quasi senza ritorno nella sperimantazione.Nella mia lista c’è la qualunque, roba vecchissima e roba anche abbastanza nuova, io resto legatissimo alla “Stairway to heaven” dei Motorpsycho, cioè Vortex surfer, brano del 1997 commovente, dolce e catastrofico, esempio di integrità sonora unico, ballata romantica e orchestrazione chitarristica rumorosa magistrale, una canzone da pelle d’oca con la quale mi piace concludere.Ascoltate i 66 pezzi, anche un po’ alla volta e lasciatevi galleggiare nello splendido mare colorato della psiche, vostra, nostra, di tutti: “Playin’ the game existence to the end, of the beginning”.

Le 66 perle della psichedelia (in ordine sparso)

1. Pink Floyd – Interstellar Overdrive 1967

2. Grateful Dead – Dark Star (Da Live Dead) 1969

3. Sun Dial – Exploding In Your Mind 1991

4. Twink – Ten Thousand Words In A Cardboard Box 1970

5. Spirit – Love Has Found A Way 1972

6. Motorpsycho – Vortex Surfer 1997

7. Jefferson Airplane – White Rabbit 1967

8. The Byrds – Eight Miles High 1966

9. 13th Floor Elevators – You’re Gonna Miss Me 1966

10. Pretty Things – In The Square 1970

11. Electric Prunes – I Had Too Much Too Dream 1966

12. Count Five – Psychotic Reaction 1966

13. The Seeds – Pushin Too Hard 1966

14. Soft Machine – Facelift 1970

15. Eric Burdon & The Animals – Winds Of Change 1967

16. Kaleidoscope (U.S.) – Taxim 1968

17. The Beatles – Revolution N.9 1968

18. Amon Duul Ii – Phallus Dei 1969

19. The Doors – The End 1967

20. Jimi Hendrix – Are You Experienced 1967

21. Iron Butterfly – In A Gadda Da Vida 1968

22. Tomorrow – My White Bycicle 1968

23. Massive Attack – Angel 1998

24. Zombies – Time Of The Season 1968

25. The Beatles – Tomorrow Never Knows 1966

26. Pink Floyd – Echoes 1970

27. H.P. Lovecraft – At The Mountains Of Madness 1968

28. Neil Young – After The Gold Rush 1970

29. Syd Barret – Baby Lemonade 1970

30. Skip Spence – War In Peace 1969

31. Black Sabbath – Planet Caravan 1970

32. Velvet Underground – Venus In Furs 1967

33. Hawkwind–The Psychedelic Warlords(Disappeared In Smoke)1974

34. Strawberry Alarm Clock – Incence And Peppermint 1968

35. Died Pretty – Desperate Hours 1985

36. Hoodoo Gurus – Zanzibar 1982

37. Screaming Trees – Flower Web 1988

38. Flaming Lips – Hell’s Angels Cracker Factory

39. Mercury Rev – Holes 1998

40. Country Joe And Fish – Bass Strings 1967

41. Ride – Dreams Burn Down 1990

42. The United States Of America – Hard Comin’ Love 1968

43. Blues Magoos – Queen Of My Nights 1967

44. Chocolate Watch Band – The Inner Mystique 1968

45. The Can – You Doo Right 1969

46. Love – Revelation 1966

47. Tim Buckley – Song To The Siren 1970

48. The Beatles – Tomorrow Never Knows 1966

49. King Crimson – Starless 1974

50. The Byrds – Fifth Dimension 1966

51. Beach Boys – Good Vibrations

52. Jesus & Mary Chain – Never Understand 1985

53. Pink Floyd – Astronomy Domine 1967

54. Love – Alone Again Or 1967

55. Plasticland – Elongations 1983

56. Rain Parade – This Can’t Be Today 1983

57. The Dukes Of Stratosphear – 25 ‘O Clock 1985

58. The Cult – Brother Wolf Sister Moon 1985

59. The Beatles – She Said, She Said 1966

60. Steppenwolf – The Pusher 1967

61. Sweet Smoke – Darkness To Light 1973

62. Jefferson Airplane – The Hous At Pooneil Corners 1968

63. Grateful Dead – St. Stephen 1967

64. Blue Oyster Cult – Astronomy 1974

65. Funkadelic – Maggot Brain 1971

66. Velvet Underground – Heroin

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