di Rocco Traisci
In un articolo pubblicato sul New York Times, Jon Pareles sostenne che la DGC – a corto di materiale inedito dopo il suicidio di Kurt Cobain – si trovò a fronteggiare il dilagare del pericolosissimo fenomeno “bootleg” (gli audioconcerti abusivi registrati “a mano” dai fans). Nell’agosto 1994 infatti fu annunciata la pubblicazione di un doppio album live dei Nirvana intitolato Verse Chorus Verse, una ventina di brani selezionati dal precedente tour In Utero. “La scelta delle canzoni – ribadì Pareles – si presentò emotivamente troppo difficile per i membri superstiti della band, e quindi il progetto venne cancellato”. Al suo posto, Dave Grohl e Krist Novoselic decisero di far uscire il materiale reperito da un concerto in acustico realizzato per MTV, “Unplugged in New York”, ultimo atto di Cobain e dei Nirvana affiancati per l’occasione dalla violoncellista Lori Goldston e da Pat Smear, ex chitarrista dei Germs già in formazione da qualche anno. Quella notte del 18 novembre ’93 nessuno avrebbe immaginato che un semplice live show per la televisione avrebbe rivoluzionato il mondo della musica rock: i Nirvana, grazie a quel tributo “postumo”, diventarono i dominatori incontrastati del movimento grunge di Seattle, sia per talento artistico sia per sintesi tecnica (tenete presente che erano gli anni di band già strutturate a livello mondiale come Soundgarden, Alice in Chains e Mudhoney). Nel 1994 Mtv Unplugged in New York si piazzò direttamente al primo posto nella classifica statunitense di Billboard, vendendo 310.500 copie nella prima settimana. La rassegna stampa dell’epoca fu concorde nel giudicare l’operazione un autentico miracolo discografico. Ben Thompson di Mojo scrisse: «Il problema con gli album unplugged (in acustico, ndr) è che, senza l’accompagnamento di un videoclip, sembrano incompleti. Nel caso specifico dei Nirvana invece è un vantaggio, perché quella particolare esperienza è talmente intensa da apparire irripetibile». Inserito tra i 10 migliori album live di tutti i tempi da Rolling Stone, Mtv Unplugged in New York sarà ristampato in vinile entro Natale per celebrare il 25° anniversario della sua uscita (1° novembre ‘94), con cinque brani inediti estratti dalle prove dello show. Dopo gli anni della cosiddetta “generation x”, Unplugged è stato il grimaldello per aprire le porte discografiche a migliaia di nuove band, ispirate alla rivisitazione di perle assolute come Come as You Are, Something in the Way, Oh Me, Lake of Fire , All Apologies e le celebri cover Jesus Don’t Want Me for a Sunbeam dei Vaselines, il blues di Where Did You Sleep Last Night? (meglio conosciuta come In the Pines, brano tradizionale americano di fine XIX secolo) e la monumentale versione di “The Man Who Sold the World” di David Bowie, oltre a tre pezzi (in scaletta) dei Meat Puppets, eseguiti insieme agli stessi fratelli Kirkwood. Un disco tirato a lucido da tenere gelosamente custodito nei nostri affetti, da vivere, sentire, risentire e soprattutto capire ogni volta di più.