SALERNO – Per le richieste di stupefacenti, gli assuntori potevano contattare una utenza telefonica sempre attiva che veniva trasferita da uno spacciatore all’altro, al termine di ogni turno. Si è appurato che in soli due mesi siano state circa 24mila le comunicazioni. Lo spaccio avveniva in luoghi ormai noti ai clienti e organizzato su tre turni giornalieri prestabiliti. E gli ‘associati’ venivano pagati settimanalmente. E’ quanto emerge da una maxi operazione antidroga condotta nel Salernitano. A Salerno, nei comuni della provincia Montecorvino Pugliano, Calvanico, Bellizzi, ma anche a Marano, nel Napoletano, i carabinieri del Comando provinciale di Salerno, con il supporto del Nucleo Cinofili di Sarno, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 persone (12 in carcere, 7 ai domiciliari, 2 divieti di dimora nella provincia di Salerno).
Sono accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Ad uno degli indagati, durante le perquisizioni, sono stati sequestrati 6mila euro in contanti. L’indagine, svolta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e dalla Compagnia di Battipaglia, è stata avviata nel 2017. I militari hanno scoperto una fitta rete di persone dedite allo spaccio, con base operativa a Salerno e nei comuni della Piana del Sele e con frequenti rifornimenti mediante corrieri dell’hinterland napoletano. I clienti non erano solo tossicodipendenti del luogo o dei territori limitrofi ma anche persone che provenivano dall’intera provincia, dall’alto Cilento, Vallo di Diano, Irpinia e finanche dalla Basilicata. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati complessivamente due chili di stupefacente e 50mila euro in contanti.