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Camorra: i Cesarano gestivano “pizzo”, spaccio e traffico di droga
CRONACA
12 novembre 2019
Camorra: i Cesarano gestivano “pizzo”, spaccio e traffico di droga
Redazione

NAPOLI – Comprava la cocaina dai “broker” del clan Contini di Napoli (una delle famiglie della cosiddetta Alleanza di Secondigliano, ndr), il clan Cesarano di Castellammare di Stabia, droga che poi vendeva nelle “sue” zone a sud del capoluogo (tra Castellammare, Pompei, Scafati e Santa Maria la Carità) ma anche ai clan della Piana del Sele, nel Salernitano, come i Pecoraro-Renna. E’ quanto emerge nell’ambito dell’indagine dei finanzieri di Castellammare di Stabia e di Torre Annunziata che oggi hanno notificato venti misure cautelari ad altrettante persone ritenute dagli inquirenti antimafia di Napoli (pm Giuseppe Cimmarotta, procuratore aggiunto Rosa Volpe, procuratore Giovanni Melillo) affiliati alla cosca dei Cesarano. Le misure cautelari sono state emesse dal gip di Napoli Francesco Cananzi. Dall’attività investigativa è emersa anche una vera e propria collaborazione con un clan salernitano: i “picchiatori” dei Pecoraro-Renna venivano chiamati in causa dai Cesarano per “ammorbidire” con le percosse gli imprenditori che si mostravano reticenti al pagamento del “pizzo”. Tra i destinatari delle misure cautelari figurano gli elementi di vertice dei clan Cesarano e Pecoraro-Renna: si tratta del boss Luigi Di Martino, detto “il profeta” (l’operazione di oggi, denominata “Isaia”, prende il nome proprio dal suo nomignolo, ndr), del suo braccio destro, Giovanni Cesarano (entrambi già in carcere, il primo al 41 bis) e di Aniello Falanga, detto “Nellino”, Francesco Mogavero e Sergio Bisogni, del clan camorristico della Piana del Sele. Le indagini dei finanzieri di Castellammare di Stabia (guidati dal capitano Salvatore Della Corte e coordinati dal comandante del Gruppo di Torre Annunziata, colonnello Agostino Tortora) iniziano nel luglio del 2014, quando viene arrestato il boss del Cesarano, Nicola Esposito, detto “il mostro” e contemporaneamente esce dal carcere Luigi Di Martino. Il controllo del territorio da parte dei Cesarano, secondo la magistratura, “è pervasivo e asfissiante”. Il clan era perfettamente a conoscenza della realtà economica da taglieggiare con cadenza mensile o bimestrale. Inoltre veniva chiesto un surplus in occasione delle festività “comandate” (Natale, Pasqua e Ferragosto). Il denaro veniva impiegato per comprare la droga dai Contini e per stipendiare gli affiliati e i carcerati.

Il  boss era in prova ai servizi sociali 

“Oggi fai latte, alluminio e legno”: può sembrare la lista della spesa ma in realtà erano gli imprenditori ai quali Giovanni Cesarano – braccio destro del boss Luigi Di Martino, detto “il profeta” (in carcere al 41 bis) – deve chiedere il “pizzo” attraverso il suo factotum Aniello Falanga. L’intercettazione è negli atti dell’inchiesta giudiziaria della Guardia di Finanza di Castellammare e Torre Annunziata (coordinata dalla DDA di Napoli), che ha portato oggi all’esecuzione di 20 misure cautelari nei confronti di altrettanti appartenenti al clan Cesarano di Castellammare di Stabia. Giovanni Cesarano (anche lui già in carcere), viene considerato il capo degli estorsori del clan: quando viene intercettato è in prova ai servizi sociali. Sta scontando 25 anni di carcere per un omicidio commesso in Germania, quello di Giuseppe Ambruoso. Ogni giorno, alle 8,30, prende servizio come operaio in una ditta che lavora l’alluminio. Ma prima di entrare in servizio si incontra con Falanga e gli fa la lista degli imprenditori, settore per settore, da taglieggiare.

Tra questi figura anche Adolfo Greco, l’imprenditore stabiese del latte (finito sotto indagine in un’altra inchiesta, ndr): “Oggi fai latte, alluminio e legno”. La figura di Giovanni Cesarano emerge per la particolare prepotenza che usa anche nei confronti dei suoi sottoposti, quelli incaricati di ritirare il “pizzo”. In un’altra intercettazione viene ascoltato dagli investigatori mentre, con Aniello Falanga, intimidisce i suoi uomini: “Se ti dico struppialo (riducilo male, ndr), tu vai là e struppialo… se non paghi (gli dice di riferire alla vittima, ndr) ti siedono sulla sedia a rotelle e ne esci con il cucchiaino”.

Tutti gli arrestati: 

Attraverso una ricostruzione della filiera di approvvigionamento e distribuzione delle sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana), sono stati dettagliatamente delineati i ruoli – non organici al clan – di: –

BARRA Felice (classe ‘71), quale broker che, su disposizione del “profeta” si occupava dell’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti, sfruttando i suoi contatti con esponenti del “clan CONTINI” di Napoli;

AMITA Vincenzo (classe ‘88) e NORATO Filomena (classe ‘85) quali custodi dei luoghi di deposito della droga; –

IODICE Cira (classe ‘61), QUARANTA Adelchi (classe ‘86) e DELLA CORTE Carlo (classe ‘61) quali corrieri utilizzati per il trasporto dello stupefacente; –

BISOGNI Sergio (classe ‘68), MOGAVERO Francesco (classe ‘79) e LANGELLA Giovanni (classe ‘82) quali acquirenti finali che, successivamente, destinavano la droga allo spaccio nelle province di Napoli e Salerno.

Si riportano i nomi dei destinatari delle misure cautelari:

Tradotti in carcere:

1) BARRA Felice, nato a Napoli il 03.04.1971

2) BISOGNI Sergio, nato a Montecorvino Rovella (SA) il 28.07.1968

3) CESARANO Giovanni detto “Nicolino”, nato a Napoli il 26.05.1966 (

4) DI MARTINO Luigi detto “o’ profeta”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 25.03.1961 (

5) DI MARTINO Luigi, detto “cifrone”, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 21.06.1961

6) ESPOSITO Giovanni, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 15.08.1966

7) FALANGA Aniello, nato a Pompei (NA) il 04.06.1964

8) IEZZA Antonio, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 10.09.1953

9) IODICE Cira, nata a Resina (NA) il 14.03.1961

10) LANGELLA Giovanni detto “Giannino o’ paglietta”, nato a Boscoreale (NA) il 01.03.1982

11) MOGAVERO Francesco, nato a Battipaglia (SA) il 13.01.1979

12) PECORARO Claudio, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 30.03.1973

13) QUARANTA Adelchi, nato a Salerno il 28.01.1986

14) VARRIALE Carmine, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 25.08.1970

15) VISPINI Antonio, nato a Pompei (N) il 28.10.1978

Sottoposti agli arresti domiciliari:

1) AMITA Vincenzo, nato a Castellammare di Stabia (NA) il 17.04.1988

2) DEL GAUDIO Pietro, nato a Pompei (NA) il 15.07.1976

3) DELLA CORTE Carlo, nato a Battipaglia (SA) il 18.11.1961

4) LA MURA Luigi detto “Gigino Diabolik”, nato a Vico Equense (NA) il 09.05.1982

5) NORATO Filomena, nata a Castellammare di Stabia (NA) il 12.06.1985

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