MILANO – Con le spalle al muro, il Milan ha evitato il record dell’ottava sconfitta, costringendo all’1-1 un Napoli che a sua volta prolunga a cinque la striscia di partite senza vittorie. Non festeggia nessuno sotto la pioggia di San Siro. Il quarto posto resta lontano per la squadra di Ancelotti, che si avvicina alla sfida di Champions di mercoledì con il Liverpool su una panchina tutt’altro che salda, alla guida di una squadra in crisi, incapace di imporre la propria superiorità tecnica, frenata dalla paura. Per Pioli il passo avanti è lieve ma prezioso: nonostante assenze e stanchezza, ha conservato il punto, reggendo all’assalto finale grazie a Donnarumma, il migliore fra i rossoneri dopo Bonaventura, che dopo 412 giorni è tornato al gol pareggiando nel giro di cinque minuti la rete segnata da Lozano al 24′. I 14 punti in 13 giornate (5 in 6 nella gestione Pioli) sono però il minimo storico per il Milan da quando il successo ne vale tre. Per gennaio Ibrahimovic è “una suggestione irresistibile” che per ora “rimane tale”, ha detto il ds rossonero Massara.
Di sicuro è allarme in attacco, perché continua il momento buio di Piatek, uscito fra i fischi dopo aver sbagliato molto e sofferto la marcatura di Koulibaly. Assieme ad Allan, il difensore è stato il migliore di un Napoli che a tratti ha controllato il gioco ma spesso è apparso molle e confuso al momento di concretizzare. Dopo le polemiche delle scorse settimane con gli arbitri (Orsato ha diretto sotto gli occhi del designare Rizzoli in tribuna), questa volta Ancelotti deve constatare i tanti errori dei suoi giocatori, anche quello a tu per tu con Donnarumma di Insigne, una ventina di minuti dopo l’unico lampo: colpo dal limite dell’area, pallone che si stampa sull’incrocio dei pali e viene poi spinto in rete di testa da Lozano, tenuto in gioco da uno svagato Hernandez. Quasi immediato il pareggio: Bonaventura con una sventola di esterno destro batte Meret e festeggia sfogando tutta la rabbia di chi ha perso quasi tutta la scorsa stagione per un infortunio al ginocchio.
E’ l’unico a brillare nel tridente, orfano di Suso, che si ferma nel riscaldamento per problemi intestinali e viene rimpiazzato da Rebic, a sua volta sostituito con Kessie all’intervallo per un infortunio. Il Milan costruisce le migliori azioni sulle fasce, al centro Biglia ne azzecca poche, e quando la tensione cala Pioli tenta la mossa inedita: fuori l’argentino, dentro Calabria come mezzala, e in effetti la squadra ritrova verve. Ma Piatek sciupa una palla preziosa prima di uscire fra i fischi e Donnarumma nel recupero respinge l’ultimo assalto di Allan. E in Cina avrà tirato un sospiro di sollievo anche il misterioso ex proprietario Li Yonghong, tornato a farsi vivo su Twitter con una foto in cui seguiva la partita davanti a un tablet.