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Corruzione, il sindaco reclutava e il consigliere riscuoteva. Mazzetta da 30 a 50mila euro
CRONACA
6 dicembre 2019
Corruzione, il sindaco reclutava e il consigliere riscuoteva. Mazzetta da 30 a 50mila euro
Redazione

Un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione in cambio di utilità personali: è l’ipotesi degli inquirenti al centro dell’inchiesta che ha visto il gip di Nola disporre il carcere nei confronti del sindaco di Sant’Anastasia Raffaele Abete, del segretario generale Egizio Lombardi, del consigliere comunale Pasquale Iorio e, infine, nei confronti di un imprenditore legale rappresentante di una cooperativa con sede a Salerno. Le altre due misure cautelare a carica di alti due indagati sono divieti di dimora in Campania. La Guardia di Finanza di Nola nel corso delle indagini avrebbe fatto luce su episodi di corruzione in relazione ad alcuni concorsi indetti dal Comune di Sant’Anastasia per la copertura pubblici.

Il sindaco di Sant’Anastasia, il segretario comunale e il consigliere comunale, avvalendosi delle competenze tecniche di un imprenditore, legale rappresentante una cooperativa, avrebbero alterato per via informatica i risultati delle prove dei concorsi pubblici in cambio di mazzette che variavano tra 30mila e 50mila euro. E’ quanto emerso dall’indagine dei finanzieri di Nola che oggi hanno notificato quattro misure cautelari in carcere e due divieti di dimora in Campania. Secondo gli inquirenti venivano, in sostanza, alterati i punteggi ai titoli esibiti e anticipato il materiale relativo alle prove. Il candidato, prima di ciascuna prova, versava ai funzionari pubblici una tranche della mazzetta che variava tra 30mila e 50mila euro a seconda del tipo di ruolo (amministrativo o direttivo), della durata (a tempo indeterminato o determinato). I versamenti avvenivano prima della prova preselettiva, prima della prova scritta e, infine, prima della prova orale).

Le indagini sono iniziate lo scorso mese di febbraio e i finanzieri hanno assistito “in diretta” a due episodi legati alla compravendita di posti di lavoro. Il primo riguardava un contratto da istruttore amministrativo a Sant’Anastasia: erano stati chiesti 30mila euro, che non sono stati versati dal candidato il quale poi non ha ottenuto l’incarico. Il secondo era relativo alla posizione di istruttore direttivo contabile, per 50mila euro, versati dopo la vittoria del concorso da parte di una candidata che figura tra le persone per le quali il gip di Nola ha disposto uno dei due divieti di dimora in Campania. Il secondo divieto di dimora è stato notificato dalle fiamme gialle al marito, per gli inquirenti complice nell’episodio corruttivo contestato.

Il sindaco di Sant’Anastasia Raffaele Abete reclutava i candidati che dovevano vincere i concorsi, grazie all’intervento del titolare dell’agenzia alla quale veniva affidata l’organizzazione delle prove, del segretario comunale Egizio Lombardi, e del presidente delle Commissioni esaminatrici. Il consigliere comunale Pasquale Iorio, invece, ritirava il denaro pattuito. E’ quanto emerso dall’indagine della Guardia di Finanza di Nola su “un mercimonio della funzione pubblica” che ha portato in carcere il sindaco di Sant’Anastasia, il segretario generale dello stesso Comune, un consigliere comunale e un imprenditore. Divieto di dimora, invece, per una candidata risultata vincitrice di un concorso e per il marito. I finanzieri, che indagano sulla vicenda dallo scorso mese di febbraio, hanno posto sotto sequestro la società, sempre la stessa, a cui veniva affidato l’organizzazione dei concorsi pubblici. Ai sei indagati vengono contestati, a vario titolo, l’associazione per delinquere e la corruzione, finalizzati a favorire illecitamente il superamento di concorsi pubblici.

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