TORRE ANNUNZIATA – Il tesserino verde di Giancarlo Siani, quello da pubblicista che il cronista del Mattino assassinato il 23 settembre del 1985 a 26 anni è riuscito a rinnovare per solo tre anni. È quello mostrato oggi nell’aula consiliare del Comune di Torre Annunziata dal fratello, il medico e deputato Paolo Siani, ai tanti presenti in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria alla memoria del giornalista assassinato per i suoi articoli di accusa al sistema dei clan camorristici: ”Mi è stato chiesto di portare alcune cose che ricordassero Giancarlo – ha detto Paolo Siani – e insieme a mia figlia Ludovica abbiamo subito pensato al tesserino da pubblicista, perché Giancarlo non ha avuto il tempo di diventare professionista”. L’altro oggetto appartenuto a Giancarlo e mostrato dal fratello a Torre Annunziata è stata una sciarpa: ”Sciarpa fatta a mano con i ferri da nostra madre.
Una sciarpa del Napoli, che Giancarlo portava allo stadio quando andavamo a vedere la partita e a tifare per Maradona. Ho scelto questi due oggetti dei tanti appartenuti a mio fratello e che ancora conserviamo gelosamente intatti, per fare capire ai giovani che Giancarlo era un ragazzo normale, come tutti voi. Ricordo quando nel 1986 andavo nelle scuole per chiedere di parlare di Giancarlo, della camorra e molti presidi mi dicevano che la camorra non c’entrava niente con l’istruzione. Oggi per fortuna tanto è cambiato. Adesso ad esempio Palazzo Fienga, nel quadrilatero delle carceri, diventerà un posto di polizia avanzato. Undici anni fa a chi girava le scene di Fortapasc, il film che raccontava la storia di mio fratello, fu sconsigliato di andare a girare da quelle parti perché troppo pericoloso. È un miracolo che oggi quel palazzo venga restituito ai cittadini: un miracolo che si realizza forse grazie anche a lui che muove i fili da lassù”. Paolo Siani ha ricordato la figura di Armando D’Alterio, ”magistrato illuminato che fece riaprire il caso fino ad arrivare alle condanne definitive dei responsabili dell’uccisione di Giancarlo”. Poco prima Siani, a nome della sua famiglia, ha ricevuto dalle mani del sindaco Vincenzo Ascione, la cittadinanza onoraria conferita a Giancarlo dal consiglio comunale con voto unanime un mese fa (a rappresentare l’assise è intervenuto il presidente Rocco Manzo).
Il primo cittadino nel suo intervento ha ringraziato tra gli altri il giornalista Sandro Ruotolo, ”che ha lavorato insieme a noi per rendere possibile tutto questo”. Il sindaco ha definito Giancarlo Siani ”esempio di coraggio e determinazione”, sottolineando che oggi ”Torre Annunziata si riconcilia definitivamente con la famiglia Siani”. Emozionanti le letture di alcuni studenti delle superiori di Torre Annunziata, che tra l’altro hanno voluto segnalare la ”gratitudine di noi giovani per quanto hai fatto in quegli anni”. Per il viceministro dell’Interno Matteo Mauri, il recupero di Palazzo Fiengo significa ”togliere a chi non aveva diritto per dare a chi ha diritto”. Il prefetto Carmela Pagano ha letto un saluto del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e durante i lavori è stata data lettura anche di un messaggio giunto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per l’assessore regionale al Lavoro Lucia Fortini, che ha portato il saluto del governatore De Luca, la battaglia contro la criminalità ”si combatte con armi che si chiamano cultura e istruzione”. Dopo la cerimonia nell’aula consiliare, intitolata anch’essa a Giancarlo Siani, i presenti si sono spostati a Villa del Parnaso dove è stata installata una panchina per la libertà di stampa che da oggi in poi ricorderà ai cittadini la figura di Giancarlo Siani.