Tornano le stragi del sabato sera, tornano le morti giovani sulle strade nel week end. I numeri dell’anno in corso e soprattutto degli ultimi due mesi e mezzo rilevano una pericolosa recrudescenza di un fenomeno che con misure ad hoc pareva ormai notevolmente ridimensionato. Secondo l’Asaps, Associazione amici e sostenitori Polizia Stradale, “nei due mesi di ottobre e novembre nei quali abbiamo riattivato l’Osservatorio stragi, abbiamo registrato 79 incidenti gravi con 50 ragazzi morti e 166 feriti anche molto gravemente”, dice Giordano Biserni. “Altro che allarmismo! E intanto la legge sull’Omicidio stradale viene resa di fatto impotente e i controlli sulle strade sono sempre più deboli! Ecco i risultati”, prosegue Biserni. Dei 79 incidenti gravi avvenuti nelle ore notturne dei fine settimana di ottobre e novembre 35 si sono verificati al nord, 20 al centro e 24 al sud. Di questi almeno un conducente era under 40. Ora i primi due week end di dicembre contano altre giovani vittime segnando una recrudescenza allarmante di un fenomeno che pareva ridimensionato nel 2015.
“Nel 2001 – ricorda il presidente Giordano Biserni – morirono 917 persone, in gran parte giovani e giovanissimi. Dopo una serie di interventi efficaci (patente a punti, distribuzione etilometri, campagne informative, leggi severe) si arrivò nel 2015 a poco più di 300 vittime, sempre tante ma in calo del 65%. Roba da andarne fieri per noi che siamo nati nel ’91, quando proprio le stragi del fine settimana furono lo start che diede vita all’Asaps. Poi dal 2018 abbiamo ricominciato a vedere il ripetersi degli incidenti delle notti del fine settimana”.
L’Asaps pone il dito sull’allentamento dei controlli, “con la carestia segnalata più volte degli etilometri, solo ora in lenta ripresa, e qui va riconosciuto lo sforzo fatto dal Ministero dei Trasporti con più banchi di prova per la revisione annuale e disponibilità di maggior personale dedicato a queste attività”. Ed ancora, “la carenza sempre più pronunciata di pattuglie soprattutto su strade statali e provinciali, quelle con il più elevato tasso di mortalità, l’ormai assoluta latitanza di campagne contro l’abuso di alcol e l’uso di droghe alla guida, l’uso indiscriminato dei cellulari alla guida sia in fonia e ancor più in messaggistica e navigazione web”. A dimostrazione, commenta Biserni, “che appena si abbassa la guardia i fenomeni tragici sulle strade tornano a riproporsi drammaticamente”.