Rocco Traisci
Come Alex De Large, violento capobanda del film/romanzo Arancia Meccanica, anche il tenero Schroeder, personaggio dei fumetti Peanuts, ne ha una profonda venerazione. La più grande e antica rockstar del mondo appare anche nel videogioco “Dragon’s Lair II: Time Warp”, gli Eurythmics gli hanno dedicato una celebre canzone e la sua chioma canuta campeggia tra i personaggi principali dell’anime giapponese ClassicaLoid. Sono passati ben 250 anni da quando, il 16 dicembre 1770, è nato a Bonn, Ludwig van Beethoven. In occasione del monumentale compleanno proprio a Bonn si è aperto un anno giubilare che vede oltre 700 concerti tra appartamenti, chiese, birrerie, case di riposo, stazioni e centri di yoga.Tra gli eventi in programma perfino il tentativo di ascoltare la sua decima sinfonia, completata per l’occasione da alcuni musicologi, con l’intelligenza artificiale. Il risultato del progetto (sostenuto dalla Deutsche Telekom) sarà presentato il 28 aprile, sempre nella città natale: “I progressi sono stati impressionanti, anche se il computer ha ancora molto da imparare”, afferma Christine Siegert, responsabile degli archivi di Beethoven House, “convinta” che Beethoven avrebbe approvato essendo anche lui in quel momento un innovatore. La ricercatrice ha citato le sue composizioni per il Panharmonicon, un tipo di organo che riproduce i suoni di strumenti a fiato e percussioni e ha insistito sul fatto che il lavoro dell’AI non influenzerà la sua eredità perché non sarà mai considerato parte della sua opera.Anche Napoli, nel corso di quest’anno, ha dedicato diverse iniziative in onore del genio, una su tutte una lunga performance di atletismo musicale (la cosiddetta Maratona Beethoven per le Universiadi dello scorso giugno) con Juraj Valčuha alla testa di ben due orchestre, l’Orchestra e il Coro del San Carlo e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI per interpretare in un solo giorno tutte le Nove Sinfonie.A febbraio inoltre la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli ha dato il via libera per la risistemazione del busto del compositore tedesco presso il conservatorio di San Pietro a Majella, un’opera di quasi tre metri, incluso il basamento, realizzata in marmo e calcare agli inizi del Novecento dallo scultore Francesco Jerace. Ad ottobre scorso il festival Spinacorona ha realizzato uno straordinario eventi a San Paolo Maggiore con l’esecuzione di due concerti, un prologo nella Cappella Real Manso di via Nilo e una serata nella chiesa di San Paolo Maggiore con l’esecuzione della seconda e della quarta sinfonia.