NOCERA INFERIORE – “Ringrazio il giudice Donnarumma perché stamattina ha dato una grossa accelerata al processo, stabilendo un calendario serrato di udienze”. A dirlo è Rosario Iannuzzi, avvocato dei familiari delle vittime della frana del Monte Albino a Nocera Inferiore. Lo smottamento si verificò il 4 marzo 2005 e provocò la morte di tre persone. Questa mattina presso il Tribunale di Nocera Inferiore si è tenuta una nuova udienza del processo bis che vede imputato per frana colposa il titolare di una cava. I giudici hanno terminato l’audizione dei testimoni delle parti civili, calendarizzando le prossime udienze e fissando l’ultima al 20 febbraio. “Abbiamo un programma che in linea teorica ci permette di scongiurare la prescrizione per la frana colposa”, ha spiegato l’avvocato Iannuzzi che prima dell’udienza aveva partecipato a un sit-in promosso da Legambiente, dal comitato Antibarriere e dai familiari delle vittime per chiedere, al grido di “ecogiustizia subito” che “il processo non venga travolto dalla prescrizione”. Il 4 marzo del prossimo anno, a quindici anni esatti dalla frana, infatti, scadrà il termine per la prescrizione anche dell’imputazione di frana colposa, dopo che nella scorsa udienza del 21 novembre era stato dichiarato prescritto l’omicidio colposo plurimo. “Un processo non è mai scontato il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo – ma la cosa peggiore è che possa finire con un nulla di fatto. Sarebbe un atto d’ingiustizia verso le tre vittime innocenti ma anche un brutto segnale verso chi non si prende cura del territorio”.
CRONACA
19 dicembre 2019
Processo per la frana del Monte Albino, protesta dei familiari delle vittime