Torre del Greco. E’ il punto-chiave del nuovo piano industriale dei rifiuti approvato dall’amministrazione comunale targata Giovanni Palomba. Perché la rivoluzione Nu promessa dallo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio – il passaggio dalle isole ecologiche al sistema di raccolta porta a porta – passa necessariamente attraverso l’assunzione di ulteriori 25 netturbini per potenziare l’organico della ditta Buttol, il colosso ambientale arrivato in città su «chiamata» dell’ente di palazzo Baronale e successivamente vincitore della gara d’appalto da 50 milioni e spiccioli. Non a caso – già a settembre – le «modalità di selezione» dei futuri operatori ecologici del cantiere di Torre del Greco finirono al centro di un’accesa discussione politica, con parte della maggioranza pronta a promuovere e a sostenere l’ipotesi del sorteggio tra tutti gli aspiranti a un posto di lavoro nel settore Nu. Sono passati solo tre mesi, eppure sembra tutto finito nel dimenticatoio: le procedure per le 25 assunzioni – affidate a un’agenzia per il lavoro – sono state avviate senza alcuna pubblicizzazione già lo scorso 16 dicembre e sono state «scoperte» solo alla vigilia di Natale, scatenando inevitabili veleni e polemiche.
I dubbi della ditta Buttol
D’altronde, già in sede di presentazione del nuovo piano industriale, Luca Di Monte – responsabile della ditta Buttol e fratello di un ex pm dell’Antimafia, oggi sostituto procuratore generale presso la corte di appello di Napoli – aveva frenato sull’idea della riffa ventilata dal sindaco Giovanni Palomba sotto lo sguardo della dirigente comunale all’ambiente Claudia Sacco. «Magari una parte potrà essere sorteggiata», aveva tagliato corto il referente del colosso ambientale con sede legale a Sarno e affari in varie città della provincia di Napoli, con risultati non sempre eccellenti sotto il profilo della qualità del servizio di igiene urbana. Ma i primi riscontri lascerebbero intravedere una chiara «presa di distanze» rispetto alle indicazioni della carovana del buongoverno di palazzo Baronale.
Le polemiche e i tempi
Le selezioni natalizie hanno scatenato polemiche e veleni social, con l’amministrazione comunale tacciata di «scarsa trasparenza» e non solo. Ma il tempo per provare a correre ai ripari non manca. Salvo proroghe, la data di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è stata fissata per il 16 gennaio 2020. Tra i requisiti richiesti dall’agenzia per il lavoro, l’età compresa tra i 18 anni e i 29 anni e l’assenza di carichi pendenti o procedimenti penali in corso. Non solo: chiesta, inoltre, un’esperienza di meno di un anno. Praticamente, tipo un tirocinio di sei mesi. Fino a oggi le candidature presentate all’agenzia per il lavoro sono solo 61, un’inezia rispetto ai 25 posti in palio. Un’ulteriore conferma della «discrezione» con cui, fino a oggi, sono state portate avanti le pratiche del punto-chiave del nuovo piano industriale dei rifiuti all’ombra del Vesuvio.
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