Torre del Greco. Quando a dicembre del 2016 una mareggiata danneggiò per la prima volta la passeggiata porto-scala, Giovanni Palomba – all’epoca «semplice» consigliere comunale d’opposizione, saltato sull’autobus politico del Nuovo Centrodestra per ottenere l’ennesimo pass per palazzo Baronale – si scagliò pesantemente contro il sindaco Ciro Borriello e l’assessore ai lavori pubblici Luigi Mele, accusati di avere sprecato i fondi dell’unione europea con un «progetto impossibile». Sono passati tre anni e lo storico figlioccio della Dc all’ombra del Vesuvio è riuscito a coronare il sogno di indossare la fascia tricolore. Ma non è stato capace di centrare – a dispetto degli impegni e delle promesse – l’obiettivo del rilancio del waterfront tra il porto e la Scala. Anzi. L’ondata di maltempo dello scorso week-end ha definitivamente cancellato il gioiello inaugurato a marzo del 2016 e abbandonato al proprio destino dalla carovana del buongoverno uscita vincitrice dalle avvelenate elezioni del giugno 2018.
Danni per due milioni
Chi – a cavallo delle festività natalizie – si è trovato a fare un giro in zona porto non si è potuto godere la passeggiata costata 1,2 milioni di euro. Non a causa di qualche divieto o segnale di pericolo – la sicurezza dei cittadini è evidentemente considerata un «accessorio» dall’ente di palazzo Baronale – ma perché, al posto posto delle doghe con effetto-legno, c’era un insormontabile ammasso di pietre e detriti. Praticamente insuperabile. D’altronde, la furia delle onde è stata capace di sradicare e spezzare in due le panchine in marmo sistemate lungo il waterfront nonché abbattere le recinzioni in ferro sistemate in occasione di un precedente crollo del costone degli ex Molini Meridionali Marzoli. La conta dei danni non è stata messa nero su bianco, ma – accanto agli 1,2 milioni andati in fumo e irrecuperabili – saranno necessari diversi «spiccioli» per rimuovere il pietrisco e i sassi e per restituire una parvenza di «civiltà» a un’area in passato utilizzata dai killer della camorra come poligono per testare fucili e pistole. Secondo una prima stima dei tecnici comunali, il «disastro di Natale» non costerà meno di due milioni di euro.
Le giostrine inaccessibili
Ai danni economici, poi, bisogna aggiungere la beffa della chiusura dell’unico parco giochi per bambini dell’area porto di Torre del Greco. La mareggiata non ha, infatti, risparmiato le giostrine di via Calastro: la zona è stata recintata alla meno peggio dagli agenti di polizia municipale, in attesa delle verifiche del caso. Il tutto nell’assordante silenzio del sindaco e della sua squadra di governo cittadino. Eppure, all’epoca della prima mareggiata, Giovanni Palomba non usò il fioretto per contestare le scelte del «suo» ex sindaco Ciro Borriello. «Abbiamo inutilmente sollecitato l’amministrazione comunale affinché fossero adottate le opportune precauzione – il grido di rabbia sollevato a dicembre del 2016 -. Invece, come al solito, si è badato a tutto fuorché a salvaguardare un’opera costata la bellezza di due milioni di euro». Parole, oggi, capaci di strappare un amaro sorriso a chi si è trovato davanti lo scempio del waterfront.
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