Torre del Greco. La denuncia è arrivata durante il consiglio comunale sull’emergenza rifiuti voluto dall’opposizione di palazzo Baronale per istituire la commissione consiliare d’inchiesta sul settore Nu: «In città abbiamo contato la bellezza di 120 punti d’abbandono fuorilegge di sacchetti della spazzatura e non solo: rimuovere i cumuli non autorizzati richiede tempo e costi extra», le parole del dirigente all’ambiente Claudia Sacco. Davanti a cui perfino gli acerrimi contestatori del sindaco Giovanni Palomba & company sono rimasti in silenzio. Perché basta fare due passi lungo le strade cittadine per toccare con mano il «peso dell’inciviltà» in termini economici.
I giacigli per i barboni
Le temperature decisamente sopra la media stagionale sembrano non avere convinto i «benefattori» dei clochard. Pronti a invadere strade e piazze della città del corallo con decine di materassi usati e sporchi: le prime «discariche del sonno» sono spuntate proprio a pochi passi da palazzo Baronale, mentre una vera e propria catasta di pagliericci è comparsa a ridosso dell’isola ecologica del complesso La Salle. Dove neanche le telecamere dell’impianto di videosorveglianza comunale sono riuscite a inchiodare gli eco-criminali entrati in azione a due passi dagli uffici comunali. E se il dubbio-sabotaggio può essere legittimo, sicuramente sarà stato semplicemente un incivile il responsabile del lancio del materasso davanti alla chiesa di San Michele di via Diego Colamarino: un incivile a cui si è successivamente ispirato chi ha depositato alcune ante in legno di un mobile e i resti di piccoli lavori edili. Una mini-discarica a 50 metri dalla centralissima piazza Santa Croce, destinata a restare in bella «mostra» oppure a essere rimossa con ulteriori aggravio di spese per l’ente di palazzo Baronale. Ovvero, per i contribuenti.
Il sacchetto selvaggio
Stesso discorso per i cumuli di spazzatura lasciati – in pieno giorno – lungo strade e marciapiedi, lontani dai punti di prossimità previsti dal nuovo piano industriale dei rifiuti. Un esempio su tutti: la mini-discarica formata intorno a mezzogiorno davanti alla sede centrale della Bcp di corso Vittorio Emanuele, il salotto buono di Torre del Greco. Una strada sicuramente ripulita dagli operatori ecologici della ditta Buttol, ma già invasa in mattinata da decine di sacchetti e dalle gabbiette per il trasporto di alimenti abbandonate da qualche ambulante senza scrupoli per l’ambiente. E per le tasche dei cittadini. «è uno scempio insopportabile – il commento di due clienti, seduti al tavolino di un bar della zona – in una città civile tutto ciò è inaccettabile». In particolare se la «disinvoltura» dei trasgressori delle regole della raccolta differenziata – unite alle conclamate difficoltà legate al cambio di «sistema» della raccolta dei rifiuti – finiscono per pesare sulle tasche di tutti.
I controlli a campione
Non a caso, qualcuno – già a partire da diversi esponenti dell’opposizione in consiglio comunale – avrebbero individuato in una maggiore attività di controllo e repressione degli sversamenti fuorilegge la «soluzione» per tamponare l’emergenza rifiuti. «Ma basta vedere l’ampiezza e i numeri del “fenomeno” per capire come si tratterebbe di una goccia in un mare – la replica arrivata dal comando dei vigili urbani -. Il territorio di Torre del Greco si estende su 14 chilometri in lunghezza e i punti di abbandono fuorilegge dei rifiuti sono 120: non basterebbero 10 pattuglie a turno per un’azione capillare». Come a dire: senza una reale presa di coscienza di tutti i cittadini, l’emergenza rifiuti e i costi della tassa Nu sono destinati a restare alle stelle.
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