Ercolano. Veleni sugli «incassi-fantasma» al parcheggio degli Scavi: la Cgil porta gli atti in Procura e il sindaco Ciro Buonajuto finisce sott’accusa. Prosegue «senza sosta» la querelle legata alle anomalie denunciate dal primo cittadino finite sotto i riflettori del Municipio per i mancati introiti registrati al parcheggio degli Scavi. Una indagine interna aperta direttamente dal primo cittadino Ciro Buonajuto che – una volta analizzati i dati relativi agli incassi dell’area di sosta in questione, relativi a un lasso di tempo che va dal 2014 al 2019 – ha rilevato un ammanco di denaro nelle casse del Comune. Le cifre sono state sviscerate dalla ragioneria dell’ente di corso Resina che ha prodotto un documento – ora finito al vaglio dell’autorità giudiziaria – in cui si riportano presenze dei turisti e incassi del parcheggio durante gli ultimi 5 anni. E nonostante ci sia stato un notevole incremento di auto in questi anni, legato come effetto collaterale al boom di turisti, le somme finite nelle casse del Comune non sono aumentate: in sostanza più auto in sosta al parcheggio degli Scavi Archeologici, ma stessi profitti per l’ente di corso Resina. È questa l’anomalia alla base dell’indagine che sta facendo scalpore e clamore in città.
Atti in Procura
Tuttavia, la decisione di fare scattare l’indagine ha indignato i «solerti» dipendenti comunali che negli ultimi anni hanno gestito il parcheggio degli Scavi, prima che fosse esternalizzato e affidato alla ditta Publiparking – concessionaria delle strisce blu a Ercolano – che adesso gestirà l’area di sosta. E mentre la Cisl e la Uil aspettano gli esiti degli accertamenti, la Cgil – sigla sindacale di alcuni dipendenti del Comune finiti sotto “inchiesta” vicina a qualche politico già in campagna elettorale – ha promosso una querela alla Procura di Napoli, con cui sostanzialmente si chiede «giustizia» , ma senza entrare nel merito della vicenda. E lasciando dubbi sulle modalità in cui venivano riscossi i soldi quando – come si evince dall’indagine del Comune – i dispositivi elettronici si guastavano e la fatturazione doveva avvenire in maniera manuale: «Che ben venga l’indagine ufficiale – recita la lettera della Cgil – gli stessi addetti del servizio segnaletica la pretendono. Chi si è assunto la responsabilità di formulare tali ipotesi, deve produrre prove e dimostrarne la veridicità. Che sia la magistratura a verificare. La Cgil continuerà a difendere la dignità dei lavoratori, lesa dall’indagine del Comune». Dunque, la vicenda ora sbarcherà ufficialmente al vaglio degli investigatori, chiamati a fare piena luce sulla gestione del parcheggio degli Scavi Archeologici. Saranno proprio le future indagini a stabilire se, e come mai, si sono verificati tali ammanchi di denaro.
Caos elettorale su strisce blu
Il polverone che si è sollevato, comunque, ha un sapore da campagna elettorale: tra accuse di polemiche strumentali, politici pronti a scannarsi per la visibilità, a Ercolano è corsa alla conquista di nuovi elettori. Infatti, a dire dello stesso primo cittadino, la polemica della Cgil relativa alle strisce blu, servirebbe proprio a cavalcare l’onda della strumentalizzazione. Tuttavia, i promotori della guerra alle strisce blu hanno già raccolto 1.000 firme – a fronte dei circa 20.000 automobilisti della sola città degli Scavi – per richiedere modifiche al servizio di sosta a pagamento a Ercolano. Su cui il sindaco Ciro Buonajuto ha già riferito che sono in corso delle verifiche per apportare, eventualmente, dei cambiamenti, soprattutto relativi ai costi per la sosta per i residenti – uno dei motivi della polemica anti-grattini – iniziata metà dicembre.
©riproduzione riservata