Torre del Greco. Il divorzio era praticamente annunciato, dopo dieci anni di «matrimonio» culminati con la candidatura a sindaco della quarta città della Campania. Ma, all’indomani della sconfitta elettorale con Giovanni Palomba, il rapporto si era lentamente incrinato. Fino al «tradimento» alle Europee del 2019, quando Luigi Mele – ex assessore ai lavori pubblici con Ciro Borriello – decise di sostenere, a fari spenti, la Lega di Matteo Salvini: un flirt ora diventato una «cosa seria» al punto da convincere l’ingegnere di via Cavallo a scaricare definitivamente i berluscones di Torre del Greco.
Una decisione – accelerata dalla nomina di Dario Colombo a commissario cittadino e dall’acquisto di Romina Stilo – formalizzata a palazzo Baronale con il passaggio al gruppo misto, segnale chiaro alle giubbe verdi del territorio. «In questi ultimi tempi è profondamente cambiato il rapporto politico con i vertici regionali e provinciali di Forza Italia – le ragioni dell’addio di Luigi Mele – In particolare, dopo la difficile e al tempo stesso entusiasmante battaglia politica come candidato a sindaco di Torre del Greco, i responsabili di Forza Italia non hanno lasciato spazio alle nuove leve e hanno abbandonato la base sul piano territoriale. I vertici regionali e provinciali hanno pensato solo a conservare tutte le posizioni politiche, con passaggi da padre in figlio e agli amici degli stessi».
Una chiara stoccata al consigliere regionale Armando Cesaro – erede dell’ex deputato di Sant’Antimo noto semplicemente come Giggino ‘a purpett – e all’onorevole Antonio Pentangelo, pronto a promuovere e a sponsorizzare l’arrivo di Romina Stilo. «Il passaggio dell’ex vicesindaco non c’entra con la mia decisione, anzi non sono neanche sicuro possa essere formalizzato in consiglio comunale – sottolinea Luigi Mele -. Non è possibile essere considerati solo in prossimità di tornate elettorali, senza avere mai la necessaria attenzione politica: al riguardo, emerge con evidenza l’abbandono degli attivisti, costretti a fronteggiare le molteplici problematiche di un territorio meraviglioso come Torre del Greco. La condizione di abbandono politico era diventata insopportabile. Auguro a chi prenderà il mio posto di portare alta la bandiera di Forza Italia».
Insomma, un «divorzio» senza rancore. Perché, intanto, alle porte c’è già un nuovo amore. Covato in silenzio durante la primavera del 2019 e ora pronto a sbocciare alla luce del sole: «Sono pronto a intraprendere nuove strade con la maturità di chi fa politica senza doppi fini e solo per l’esclusivo bene a favore della nostra amata Torre del Greco», conferma l’ex assessore ai lavori pubblici. Già proiettato, all’indomani dell’incontro della scorsa settimana con Nicholas Esposito – coordinatore provinciale della Lega di Salerno nonché braccio destro di Gianluca Cantalamessa – e il consigliere comunale di Portici, Alessandro Fimiani. Perché, in fondo, le Regionali sono dietro l’angolo. E la primavera è la stagione ideale per i fiori d’arancio.
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